Finti abbonamenti a riviste, anziani sacerdoti truffati per 150mila euro

Giovedì 16 Marzo 2017
Finti abbonamenti a riviste, anziani sacerdoti truffati per 150mila euro
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PADOVA - I militari della Stazione Carabinieri di Padova Prato della Valle, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, hanno eseguito perquisizioni a carico di quattro soggetti italiani, tre uomini ed una donna, ritenuti appartenenti ad un sodalizio criminale dedito alla commissione di truffe aggravate a danno di numerosi anziani sacerdoti. L'indagine è scaturita nel decorso mese di ottobre 2016 a seguito della denuncia sporta da un prelato di Padova, il quale, contattato al telefono da sedicenti incaricati del Tribunale di Milano, veniva raggirato ed indotto in errore con il convincimento di essere sottoposto ad un procedimento penale per dei mancati pagamenti in passato di abbonamenti a riviste e di essere soggetto a possibili conseguenze giuridiche ai suoi danni se non avesse fatto cosa gli veniva consigliato. Il parroco in più soluzioni, incalzato incessantemente al telefono e via mail, disponeva diversi bonifici per più di 7.000 euro a favore di un fantomatico studio legale di Milano che avrebbe dovuto aiutarlo nella gestione del suo caso. I successivi accertamenti permettevano di accertare i beneficiari ed i materiali esecutori della truffa aggravata, appurando altresì che la stessa condotta delinquenziale era stata perpetrata anche nei confronti di numerosi altri prelati anziani titolari di parrocchie site in svariate Province del Nord Italia.
Le perquisizioni eseguite hanno permesso di assicurare al procedimento penale aperto un consistente materiale probatorio ritenuto valido a confermare la penale responsabilità dei soggetti indagati. Si è difatti riusciti a delineare in maniera chiara chi fungeva da «telefonista» occupandosi, anche delle comunicazioni on line, nonché chi si prestava ad attivare a proprio nome presso diversi istituti di credito carte prepagate provviste di iban, idonee a ricevere bonifici, preoccupandosi anche di presentarsi celermente allo sportello per incassare i proventi illeciti da suddividere successivamente tra i correi. Al telefonista è stata sequestrata la «borsa da lavoro» dove oltre al pc, chiavette usb, sim telefoniche fittizie venivano rinvenuti numerosi fogli manoscritti e dattiloscritti contenenti innumerevoli nomi di parroci, divisi per Provincia di residenza, con numeri di telefono classe nascita e data ordinazione. I nomi dei parroci venivano scelti con attenzione privilegiando le persone nati negli anni '30-'40.
Allo stato attuale sono state registrate truffe per almeno 150.000 euro, ma l'entità del guadagno illecito ottenuto dai truffatori, così come il numero delle parti offese, non è definito poiché è in corso l'analisi del materiale sequestrato e si stanno prendendo contatti con i vari nominativi di sacerdoti indicati nelle liste trovate in possesso della banda.
Al fine di far luce sull'intera vicenda i carabinieri invitano pertanto eventuali sacerdoti che siano stati contattati con le stesse modalità a rivolgersi ai Carabinieri di Prato della Valle a Padova.
Ultimo aggiornamento: 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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