Spinge e strattona la capotreno: 8 mesi alla rom e 3000 euro di multa

Sabato 6 Ottobre 2018 di Luca Ingegneri
foto di repertorio
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PADOVA - Pizzicata senza biglietto aveva cercato di darsi alla fuga spintonando e malmenando la capotreno che la stava tenendo d’occhio assieme ad un collega. Gabriela Florentina Bairam, rom 25enne con domicilio in città, è stata condannata ad otto mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Il giudice monocratico Claudio Marassi ha disposto inoltre un risarcimento danni per complessivi 3mila euro alla funzionaria di Trenitalia, una 37enne residente a Peschiera Borromeo, nel milanese, assistita dall’avvocato Pierilario Troccolo.

IL PARAPIGLIA La colluttazione era avvenuta il 6 giugno di tre anni fa sul treno Frecciabianca 9725 Milano-Venezia. La capotreno stava controllando i documenti di viaggio quando era stata allertata dall’operatore del bar della presenza di un gruppo di zingari nella carrozza numero quattro. La 37enne aveva chiesto aiuto al collega capo servizi e si era portata nel luogo indicato. Aveva trovato solo la giovane rom, poi risultata sprovvista di biglietto. A quel punto si era messa in contatto con la centrale operativa di Venezia chiedendo rinforzo ai poliziotti della Polfer in vista dell’imminente arrivo alla stazione di Padova. Gabriela Florentina Bairam aveva provato ad opporre resistenza. Era alterata, scontrosa e aggressiva. Non appena il convoglio si è fermato in stazione la nomade ha compiuto uno scatto improvviso aggredendo la capotreno mentre stava per scendere dal Frecciabianca. L’ha ripetutamente spintonata alle spalle facendole cadere dalle mani la stampante, nell’evidente tentativo di crearsi il pertugio necessario per darsi alla fuga. Spalleggiata dal collega, la capotreno le ha ripetutamente intimato di stare ferma e di non toccarla. La funzionaria di Trenitalia ha dovuto aggrapparsi al corrimano dell’uscita per evitare di cadere in avanti. Nel frattempo la stampante, abitualmente utilizzata per stampare le contravvenzioni, era precipitata sul binario, rompendosi in mille pezzi. Alla fine la rom era riuscita a divincolarsi e a scendere dal treno. Non aveva però fatto in tempo a dileguarsi: i poliziotti della Polfer erano schierati sul binario e non avevano faticato a bloccarla ed immobilizzarla.

IN OSPEDALE Nel frattempo la capotreno era risalita sul convoglio diretto a Venezia.
Lungo il percorso aveva avvertito forti bruciori al polso destro. Si era ben presto resa conto di essersi procurata un taglio nella lunga colluttazione con la rom. Dalla ferita fuoriusciva del sangue. Dopo aver sporto denuncia si era sottoposta ad una visita in ospedale. I medici le avevano riscontrato una ferita lacero contusa al polso, giudicata guaribile in pochi giorni.
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