Rinasce l'area d'oro della città: ecco il grattacielo di 22 piani

Domenica 22 Gennaio 2017 di Mauro Giacon
Rinasce l'area d'oro della città: ecco il grattacielo di 22 piani
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Ci sono novità decisive per la rinascita edilizia dell'area d'oro della città chiamata in gergo Pp1. Stiamo parlando del quadrilatero che si affaccia su via Trieste per il quale generazioni di costruttori hanno sognato un intervento da 100 milioni di euro: palazzi, piazze e due grattacieli abbracciati. Poi la crisi ha spazzato via ogni velleità finché, lo scorso anno, qualcosa si è mosso.
I nuovi proprietari, Autodromo Italia srl, hanno inoltrato un progetto al Comune. E il Comune dopo averlo analizzato dal punto di vista urbanistico con i propri tecnici, in questi giorni l'ha accettato. Con un aspetto particolare. I costruttori potranno usufruire dei benefit per aree degradate concesso dal Piano Casa. In pratica la teoria di palazzoni che fanno da corona ai grattacieli potrà aumentare la volumetria fino al 40 per cento. Numeri alla mano se nell'area si potevano costruire secondo il Piano Podrecca (dall'architetto austriaco che l'ha realizzato) 140 mila metri cubi di cui 70mila per il residenziale e 70 mila per il commerciale, quei 70mila residenziali vengono portati a 101.500. I restanti 70mila vengono ridotti a 65mila. Di questi 40mila sono di proprietà della Provincia (il famoso scambio di piazzale Boschetti con il Comune). 
Si agirà alzando di un piano i palazzi a corona e ingrossandoli un po', levando nel contempo i porticati di prima ispirazione per ottenere 200 appartamenti. Resta il grattacielo sdoppiato ma da 28 scende a 22 piani. In cambio il Comune ha ottenuto l'apertura di una nuova piazza e la previsione di un boulevard che immetta direttamente da piazzale Boschetti alla stazione, con via Trieste pedonalizzata. Ora che il planivolumetrico ha ricevuto il placet degli uffici i progettisti sono al lavoro per presentare la variante urbanistica al piano di lottizzazione che era stato approvato un tempo, alla quale vogliono allegare anche i progetti edilizi dei fabbricati e la sistemazione del verde, dei parcheggi e delle piazze. Insomma il progetto finito.
Si chiama Pua, piano urbanistico attuativo, e sarà consegnato entro un mese per andare in adozione il prima possibile nella Giunta comunale. Dopodichè ci saranno 35 giorni per presentare le osservazioni. Il procedimento si dovrà concludere comunque entro 75 giorni. I promotori sperano di poter arrivare all'approvazione definitiva in Giunta prima che l'indizione dei comizi elettorali blocchi l'attività amministrativa ma è molto probabile che sarà il nuovo sindaco a dare il via ai cantieri che potrebbero partire all'inizio dell'estate del 2018 con una semplice Dichiarazione di inizio attività dopo la bonifica.
Il Commissario Penta sull'argomento è cauto ma allo stesso tempo fiducioso. «Bisogna terminare il progetto, vedere se va bene fare la convenzione ma la nostra volontà è di farlo andare avanti. Restano sullo sfondo alcune problematiche. Il Comune ha già speso 2 milioni di euro per mettere l'area in sicurezza e i calcoli dicono che dovrebbe spenderne altri 4. Sono cifre che dobbiamo valutare».
Anche su questo versante però ci son
o ragioni convergenti fra amministrazione e privati. La bonifica tocca ai vecchi proprietari, cioè la parte pubblica. Costa 8 milioni che andrebbero levati dai 12 milioni che Palazzo Moroni avanza dalla vecchia Proggett Pp1 spa, società in concordato liquidatorio e dalla quale i nuovi proprietari hanno rilevato l'area. Ora, il vecchio piano prevedeva due livelli di park sotterranei, uno privato e uno pubblico. Il nuovo progetto propone di eliminare quest'ultimo e di monetizzare al Comune la somma sulla scorta di tabelle deliberate dal consiglio comunale come oneri di urbanizzazione: 1,5 milioni di euro. In questo caso invece di scavare la terra fino a dieci metri e quindi spendere molto di più, il Comune potrebbe portare via materiale inquinato soltanto fino a 5 metri, risparmiando 4 milioni. A conti fatti sono 5,5 milioni in più per le casse pubbliche.
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