Padova. Una rosa bianca e la proposta della regista Giorgia Mazzucato alla compagna: «Mi vuoi sposare?»

Tra i primi a congratularsi il mentore di Mazzucato, Andrea Pennacchi

Domenica 2 Luglio 2023 di Iris Rocca
La proposta

PADOVA - «Vuoi fare la rivoluzione con me?». Sono state queste le parole che hanno preceduto la proposta di matrimonio di Giulia a Giorgia in un Prato della Valle apparentemente deserto: unica testimone la cagnolina Kiddo. È Giorgia Mazzucato a raccontare la doppia proposta, d'amore e di rivoluzione, dai suoi social. Ed il doppio sì, neanche servisse precisarlo, ad entrambi gli inviti. Per lei, trentatreenne regista, autrice ed attrice teatrale padovana che nell'ultimo anno ha condotto con la compagna una strenua battaglia in favore dei diritti civili e contro ogni genere di discriminazione, la rivoluzione è il pane quotidiano di tanti anni di attivismo. Quel lunedì pomeriggio, nel cuore della città in cui il sindaco ha sfilato come capofila del Pride e la resistenza delle famiglie arcobaleno è tema di discussione in questi giorni, la rosa bianca trovata per terra era stata già sentinella di una possibile proposta, sognata tre notti prima.

Nella piazza tanto discussa per l'assenza di statue femminili, è bastato il tempo di un urlo per fare accorrere tutti gli amici più cari a circondare le due ragazze emozionate e a mettere questa volta loro su un immaginario piedistallo, come coppia. Una rivoluzione, dunque, non una resa, che fa sembrare superato quel famoso «Io non so se voglio sposarmi o no» con il quale iniziava uno dei popolari monologhi dello spettacolo di Giorgia Mazzucato, Komorebi, che continuava con «Io non so se voglio avere figli o no. Ma spiegatemi: perché se stessi con un uomo potrei avere un matrimonio e potrei adottare? Perché con la mia compagna non posso? Io sono arrabbiata perché non ho giustizia». Così, da vere rivoluzionarie, quel matrimonio se lo sono prese e proposte. Entrambe. Perché Giorgia Mazzucato, regina della stand up comedy, nella più sincera delle sue performance, qualche settimana dopo, si è fatta trovare inginocchiata e vestita da panda con una bottiglia di prosecco in mano nella piazza di Roma più rappresentativa per la loro storia, dove Giulia è stata accompagnata da parenti e persone care.

Un monologo più breve di quelli ai quali l'attrice padovana ha abituato i suoi follower nei social, ironizzando sulla diametrale differenza di vedute rispetto alla più nota Giorgia "donna, madre e cristiana", con la quale condivide solo il nome.

Tra i primi a congratularsi, l'attore Andrea Pennacchi con un «I'm not crying...» che ha lasciato immaginare le lacrime di emozione per la giovane allieva, poi compagna di tanti spettacoli e momenti sul palcoscenico, dalla gavetta alla popolarità, e Pippo Civati, il politico che ha fondato la casa editrice People per raccontare il cambiamento nella società. A Civati si deve la recente pubblicazione del libro Komorebi, tratto dall'omonimo spettacolo teatrale di Mazzucato in cui l'autrice accompagna il lettore con ironia tagliente tra le tappe fondamentali del suo percorso di vita da persona queer. Che le ragazze si rispondessero di sì era scontato, che avessero voglia di iniziare la loro rivoluzione era chiaro. O come direbbe Giorgia Mazzucato «Chiarissimo, luminosissimo, in questi tempi bui». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci