Caos profughi, l’impegno di Alfano
con i sindaci per le hub più "calde"

Mercoledì 3 Agosto 2016 di Nicola Benvenuti e Roberto Rodeghiero
La delegazione di sindaci veneti a Roma
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Il ministro Angelino Alfano non era a conoscenza - almeno così si è giustificato - del fatto che i centri profughi di Cona e Bagnoli fossero così vicini. E ha promesso di provvedere a modificare la situazione che sta esasperando quei comuni, oltre alla vicina Agna. Per questo i sindaci del «distretto dei profughi» si dicono soddisfatti, ma moderatamente, dell’incontro svoltosi ieri al Viminale.

«Siamo stanchi di promesse, chiediamo fatti concreti e in tempi rapidi». Così i primi cittadini di Agna, Gianluca Piva, Bagnoli di Sopra, Roberto Milan (nel Padovano), e Cona, Alberto Panfilio (nel Veneziano), al termine dell’udienza concessa loro dal ministro dell’Interno. Il titolare del dicastero ha promesso che ridurrà il numero dei richiedenti asilo nelle ex basi militari di Bagnoli e di Cona, due piccoli comuni che accolgono attualmente 1300 migranti e che, nonostante si trovino in due province diverse, distano solo pochi chilometri. Nel mezzo Agna, che non ospita un hub, ma fa da "stato cuscinetto" tra le due strutture di accoglienza con profughi che spesso bighellonano per le vie del minuscolo centro creando disagio e allarme nella cittadinanza.
Da mesi i sindaci chiedono provvedimenti.  Per ora senza risultato. La speranza è riposta nella conclusione dell’incontro di ieri mattina a Roma, che si augurano sia risolutivo.
Alfano ha ammesso che non sapeva che i due centri di accoglienza fossero così vicini e ha quindi promesso che vedrà di provvedere rapidamente. All’atteso incontro, oltre ai tre primi cittadini, hanno partecipato anche il sindaco di Tribano Piergiovanni Argenton e Clodovaldo Ruffato, già presidente del consiglio regionale del Veneto, promotori dell'appuntamento. C’era anche il Prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione.
I primi cittadini hanno rilasciato una comune dichiarazione nella quale informano di «aver illustrato la particolare situazione del nostro territorio» e che «il ministro Alfano ha espresso solidarietà ai sindaci dei comuni coinvolti, e ha dato la propria disponibilità per intraprendere azioni che possano alleggerire i numeri dei migranti presenti».
«Ho avuto la netta impressione che il ministro non avesse chiara la situazione del nostro territorio e ci ha assicurato che parlerà già nei prossimi giorni con i Prefetti Cuttaia e Impresa», aggiunge Panfilio, che si riserva di «aspettare l'effettiva azione del Governo prima di esprimere un giudizio». Sulla stessa linea anche il collega di Bagnoli Milan. «È chiaro che se si ridurranno i numeri dei due hub riportandoli a quelli di partenza (per Bagnoli circa 150 ospiti, nd(((benvenutin)))r), sarà necessario individuare altre strutture di accoglienza».
Intanto nel Padovano continuano gli arrivi, anche se ieri non sono stati di massa. Cinque profughi originari del Pakistan sono giunti a Saonara, i primi in assoluto. Troveranno posto in un appartamento della parrocchia. E l’ex caserma Prandina, in pieno centro a Padova, che da hub provinciale è diventata ora punto di accoglienza solo per donne migranti in attesa di una sistemazione adeguata? «Attendiamo qualche giorno per lo sgombero definitivo.(((rodighieroa))) Gli ospiti rimasti sono donne e non creano problemi - dice il sindaco Massimo Bitonci - Un conto è avere dentro l'ex caserma 300-400 clandestini, un altro è ospitare qualche donna. Già a settembre, abbiamo un appuntamento con il Demanio per chiudere l'accordo per la cessione della Prandina al Comune». E sgomberare definitivamente il centro di accoglienza.
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Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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