Professori derubati a scuola, bidella in manette. Era già stata licenziata

Mercoledì 29 Novembre 2017 di Marina Lucchin
Bidella dell'Istituto Calvi di Padova arrestata
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PADOVA - Nel 2015 era stata condannata a un anno e quattro mesi di reclusione per peculato, perché, due anni prima, aveva aperto centinaia di raccomandate mentre era dipendente del Centro di meccanizzazione delle Poste di Camin, intascando il denaro contenuto nelle lettere. Era stata licenziata, ma si era rifatta una vita iniziando a lavorare, seppur precaria, come bidella all'Istituto tecnico commerciale Calvi. Cosetta Lombardo, 51 anni, originaria del rodigino, però, è ricaduta nell'errore, ed è stata nuovamente arrestata, questa volta perché scoperta a rubare il borsello di un professore della scuola. 

A stringerle le manette ai polsi lunedì, i carabinieri della Stazione di Prato della Valle, guidati da Giancarlo Merli. Da qualche tempo gli insegnanti del Calvi lamentavano furti ai loro danni, con soldi e portafogli che sparivano dalle loro borse, lasciate in sala insegnanti o in aula. I sospetti, forse anche per il grave precedente, sono caduti subito sulla donna che è stata scoperta dai militari in possesso di un borsello di proprietà di un professore. Cosetta Lombardo, dunque, è stata arrestata per furto aggravato e dovrà risponderne davanti al giudice. 

La bidella era già finita sui banchi del tribunale nel dicembre 2015 perché, quando era impiegata alle Poste, dove era stata assunta nel 2004, tra gennaio e settembre 2013, era stata accusata di aver manomesso 800 tra lettere e raccomandate. Per questo era finita a processo accusata di violazione, sottrazione e soppressione della corrispondenza. I giudici del Tribunale collegiale avevano visionato in aula anche un filmato di una quindicina di minuti.

Prove schiacchianti: nello schermo si vedeva Cosetta Lombardo che nel Centro meccanizzato postale di Camin apriva pacchi e raccomandate. Era di turno di notte e non immaginava di essere ripresa. Ma dopo le prime denunce da parte di cittadini, nel luglio 2013, gli investigatori della polizia postale avevano messo otto telecamere nel Centro meccanografico. Cosetta Lombardo è stata immortalata mentre apriva le lettere raccomandate e ne verificava il contenuto, per poi far sparire nelle sue tasche denaro, documenti oppure oggetti di valore. 
 
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