Primato italiano: a Padova un trapianto ogni giorno

Lunedì 29 Maggio 2017 di Federica Cappellato
Primato italiano: a Padova un trapianto ogni giorno
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Vite sospese, in attesa di una telefonata che imprima una vigorosa sterzata al destino. I loro giorni trascorrono in un limbo, accovacciati su un'altalena di speranze e incertezze: sono i pazienti in lista all'Ospedale civile per ricevere un trapianto. Ben 369 aspettano un rene nuovo, 31 di loro sono bambini; 145 attendono un fegato, 71 un cuore, 64 un polmone, 9 un pancreas. In tutto 658 persone, praticamente la metà di tutti i malati pazientemente in fila negli ospedali del Veneto: 1353, di cui 38 under 18.
Una comunità di persone in stand-by, numeri sempre desolatamente alti anche se nel 2016 il Sistema regionale trapianti ha raggiunto risultati da record, con 579 trapianti effettuati, dei quali 489 da donatore deceduto e 90 da donatore vivente, la cifra più alta degli ultimi dieci anni. Padova fa da capofila con 334 trapianti, praticamente uno al giorno, dei quali 177 di rene (di cui 55 da donatore vivente e 11 con riceventi bambini), 91 di fegato, la cifra massima mai compiuta nell'arco di un anno, di cui 3 da vivente e 11 su minori, 39 di cuore, 27 di polmone, 15 di pancreas.
Con questa dote, l'Azienda ospedaliera universitaria detiene il primato di ospedale di trapianto in Italia: prima per rene, cuore, polmone, quinta per fegato, seconda per pancreas. La sopravvivenza a un anno dall'intervento è del 97% e, dato estremamente importante, il numero di pazienti che riprende una condizione socialmente efficace, riprendendo a lavorare, è dell'89%.
Trapianto, dunque, non solo come chance per garantire la sopravvivenza, ma anche per recuperare una buona qualità di vita. In sintesi a livello regionale lo scorso anno si è registrato un aumento delle donazioni di organi del 17% rispetto al 2015, è stato raggiunto il numero di donatori più alto dell'ultimo decennio (130) e di donatori di cornee più alto di sempre (2.247), generosità che ha consentito di veder crescere il numero di trapianti di organi del 14,8% rispetto al 2015. Inoltre sono stati formati 784 dipendenti delle anagrafi di 362 Municipalità, permettendo di attivare 71 Comuni per la raccolta di circa 17.000 nuove dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti, espresse al cambio della carta d'identità.
Insomma, un esempio luminoso di dove si può arrivare facendo squadra perché senza un'equipe multidisciplinare, che lavora in perfetta sincronia, un trapianto non è nemmeno immaginabile. Ogni volta che si rende disponibile un organo si mettono all'opera decine di operatori a fortissima specializzazione: chirurghi, anestesisti, anatomo-patologi, nefrologi, infermieri, oltre a chi si occupa del trasporto e del coordinamento. Decine e decine di professionisti. Un'attività d'alta chirurgia che sarebbe impossibile senza la generosità dei donatori: 644 cittadini hanno messo per iscritto il proprio consenso alla donazione post-mortem nel Comune di Padova, 420 a Vigonza, 447 a Piove di Sacco, 211 a Mestrino, 384 a Este. La nostra città si è distinta anche per il donatore più anziano, un 88enne deceduto per emorragia cerebrale che ha regalato il suo fegato, poi felicemente trapiantato.
Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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