Assalti ai portavalori, blitz all'alba:
18 in manette

Mercoledì 11 Giugno 2014
Assalti ai portavalori, blitz all'alba: 18 in manette
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PADOVA - È in corso dall'alba di oggi un'operazione della Polizia di Stato tra Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna contro un gruppo di italiani dediti a furti e rapine in danno di rappresentati orafi e furgoni porta valori.

La Squadra mobile di Padova, coordinata dal Servizio centrale operativo, sta eseguendo 18 misure cautelari con il supporto delle squadre mobili di Milano, Treviso, Vicenza, Udine, Venezia, Verona, Rovigo, Belluno e Forlì e di personale del Commissariato di Monza. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip padovano Cristina Cavaggion.



Le operazioni vedono il concorso di numerosi equipaggi del Reparto prevenzione crimine Veneto, nonché del Corpo dei Vigili del fuoco con attrezzature sofisticate. L'indagine, coordinata dal pm Benedetto Roberti di Padova, ha riguardato un'associazione a delinquere, tuttora in piena attività, dedita a delitti contro il patrimonio, ricettazione e riciclaggio di consistenti somme di danaro, i cui sodali sono persone di etnia rom e la cui base logistica si trovava presso un campo nomadi. A Padova gli arresti sono avvenuti nel campo di via Longhin.



I 18 provvedimenti di custodia cautelare - 15 in carcere e 3 ai domiciliari - sono la conclusione di tre anni di indagini e riguardano i reati di associazione a delinquere finalizzata a rapine, furti, ricettazione e riciclaggio. Il gruppo, strutturato con capi, gregari, fiancheggiatori e base logistica, è accusato di almeno 50 episodi criminali tra furti, rapine, assalti ai furgoni portavalori (nel 2011 a Monselice, Padova, e a Mira, Venezia, dove la banda aveva assaltato due furgoni della Fidelitas riuscendo a prendere delle valigette portavalori contenenti 200 mila euro l'uno).



Durante l'operazione scattata all'alba sono state uilizzate attrezzature per sollevare le roulotte e ruspe per scavare, aprire tombini. Interessata anche l'area limitrofa al campo nomadi. Sotto terra sono state trovate borsette con documenti che provengono da spaccate di autovetture, tablet e materiale di ogni genere provento di furto e rapina. Per l'accusa, a capo dell'organizzazione Antonio Braidjc, soli 27 anni, già in carcere a Udine da fine marzo per alcune rapine in Trentino Alto Adige.



Nel Milanese è stata arrestata, anche la madre del boss, Marta Sainovjc, residente a Mortegliano (Udine), anche lei considerata coinvolta, seppure come figura marginale, nella stessa associazione.
Nella sua abitazione di Mortegliano, nel 2011, la polizia aveva rinvenuto 8.500 euro in banconote macchiate da inchiostro blu, probabile provento di furto o rapina. A seguito delle informazioni raccolte nel corso della perquisizione erano state rinvenuti anche altri 20 mila euro segnati, nascosti in un campo incolto a Treviso.
Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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