Barboni e bivacchi notturni: insorgono i residenti di via Zabarella

Venerdì 20 Luglio 2018 di Mauro Giacon
Barboni e bivacchi notturni: insorgono i residenti di via Zabarella
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Padova -  «Sono lì, tutte le notti, ubriachi. Io devo scortare mia figlia per essere tranquilla. E poi non parliamo dell’igiene.  Urinano nei bidoni della spazzatura e nelle fioriere, fanno i loro bisogni - tutti - per strada. Fa schifo. E ogni mattina presto deve passare un addetto dell’Aps in tuta bianca e idropulitrice per disinfettare. Ma dove siamo?» É lo sfogo di una residente nel quadrangolo galleria S. Bernardino, via S. Biagio, via Zabarella e via Santa Sofia -Borgo Altinate diventato habitat naturale per una colonia di barboni che sta aumentando sempre di più, espandendosi sotto i portici.
IL CANCELLO
«Chi ha potuto come due condomini divisi da una galleria, l’ha chiusa con un cancello. Ma gli altri?». Sotto i portici fra le abitazioni ma anche davanti ai negozi, da Pineider a Beghin siamo al degrado. «Si danno le multe per i bisogni dei cani e qui invece si lascia fare di tutto. Abbiamo mandato lettere e pec al sindaco e al vicesindaco ma senza ricevere risposta».
Le foto non lasciano dubbi. La colonia estiva di balordi e senza casa, ha messo radici. E dalla primavera scorsa fa tappa fissa alla sera. Coperte, cartoni, bicchieri, bottiglie. E poi discussioni che si trasformano in qualche cosa di più quando scorre l’alcol. Al mattino si trovano i resti del bivacco, comprese le funzioni corporali. Pure davanti ai bar. E la puzza persiste in tutta la giornata. 
Così Acegasaps è costretta a pulire quotidianamente le aree con lancia d’acqua a pressione. «Stimando un costo di 150 euro al giorno significa 4.500 euro al mese. A questo punto ci chiediamo se non convenga all’amministrazione affittare un appartamento dove alloggiare questi sfortunati» dice un altro residente.
L’hotel improvvisato va avanti almeno da gennaio e i cittadini ora sono tentati di mandare un esposto a Procura della Repubblica, Prefetto, Questura, Carabinieri, Ulss, Acegas, e a tutti gli enti interessati “affinchè possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili di condotte contrarie alla legge”.
«Alle nostre segnalazioni finora è stato risposto solo con un passaggio supplementare di una macchina della Polizia, un po’ troppo poco» commenta la residente.
L’ELEMOSINA
Mentre un altro aggiunge: «Questo comportamento si unisce all’aggressiva richiesta di elemosina su via Zabarella e via Altinate che vengono presidiate razionalmente da questi soggetti, presumibilmente vittime di qualche racket malavitoso, alcuni dei quali stazionano per tutto l’orario di apertura davanti al supermercato, al self-service, alla panetteria e negozi vari. Particolarmente inaccettabile è il fatto che spesso, per richiedere denaro, questi soggetti fermano i passanti, soprattutto donne e anziani, sbarrando loro la strada e, a volte, prendendoli per un braccio”.
IL PROBLEMA
Se fosse semplice il problema sarebbe già stato risolto. Il fatto è che queste persone non accettano nemmeno di farsi aiutare. É difficile agganciarle, refrattarie come sono a qualsiasi contatto. E vagabondano per la città, quindi una sera li trovi a l’altra no. Del resto il Comune da anni ha messo in piedi una rete di assistenza che è fatta anche di volontari. Quasi tutte le notti ad esempio in inverno la zona della stazione è presidiata da Caritas, Croce Rossa, Comunità S. Egidio, Gruppo masci Scout e le truppe di Tina Ceccarelli. Ma l’estate è più difficile individuarli e allora resta solo un punto sicuro, le cucine di suor Lia, 500 pasti al giorno.
 
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