Disabile respinto alla biglietteria del Pride Village: «Vogliamo i documenti»

Domenica 15 Luglio 2018
Anthony Civolani
PADOVA Si presenta alla biglietteria del Pride Village, anche quest'anno ospitato dalla Fiera di Padova, per un evento a pagamento e viene rifiutato. È successo venerdì ad Anthony Civolani, che dichiarando di essere disabile ha chiesto di essere accreditato per l'entrata gratuita come avente diritto per l'accesso a una manifestazione pubblica: si è visto rifiutare l'entrata non da uno, ma da ben tre botteghini. La motivazione è quasi surreale: non è in grado di dimostrare la propria disabilità con documentazione, nonostante questa sia ben visibile, ma la richiesta che gli viene fatta è di presentare un qualche documento scritto che certifichi il suo stato.

«Mi hanno chiesto un tesserino racconta che di fatto non esiste in Italia. Non esiste un documento con la foto, un numero, il nome, che certifichi l'invalidità, e questo invece viene continuamente richiesto dagli operatori delle fiere. Infatti la disabilità non viene nemmeno riportata sulla carta di identità, e io di certo non vado in giro con le mie cartelle cliniche». L'unico documento stampato esistente ad oggi è il pass invalidi per l'automobile, «ma ovviamente non me lo porto dietro, visto che deve essere esposto ben visibile sul cruscotto dell'auto» continua Civolani, che è anche il fondatore del Madd Movimento associativo difesa diritti disabili.
«Tuttavia non è nemmeno questa la cosa più surreale - spiega - quanto il fatto che la discriminazione è avvenuta in un luogo dove le discriminazioni si combattono, ovvero uno spazio di spettacoli e cultura sulle diversità sessuali».

Al terzo tentativo di entrare Civolani comincia a fare le proprie rimostranze e gli viene infine accordato il biglietto omaggio: «Ho deciso di non entrare, perché sono amareggiato per l'accaduto. Quella che dovrebbe essere la festa di tutti di fatto non mi ha accettato, insinuando che stessi addirittura cercando di approfittare del mio stato. Mai mi era successo prima in altre fiere o concerti. Che succeda proprio al Pride Village è scandaloso». Anthony Civolani, disabile da 15 anni a causa di un grave incidente automobilistico, si batte da anni per l'inclusione attraverso la mobilità dei disabili, perché «mi sento in dovere di aiutare chi è anche più sfortunato di me perché colpito da disabilità magari maggiore della mia. L'incidente mi ha cambiato molto, ho come un fuoco dentro che mi dice che è mio dovere battermi per migliorare le condizioni di vita dei disabili».
Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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