Schianto contromano in tangenziale, muore dopo dieci giorni di agonia

Mercoledì 11 Luglio 2018 di Marina Lucchin
Schianto contromano in tangenziale, muore dopo dieci giorni di agonia
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PADOVA - «Raggiungo la mia Antonella». È spirato dopo dieci giorni di agonia, con il pensiero rivolto alla sua unica figlia, morta anni fa dopo una lunga malattia, Angelo Gallocchio, il 90 enne che intorno alle 15 del 29 giugno imboccò contromano la tangenziale mentre era in auto con la moglie Rosina, 81 anni. La sua Ford Fiesta blu si è schiantata contro la Hyundai Tucson dell'adriese 41enne Alberto Amà. L'anziano, confuso forse dal caldo e accecato dal sole, era entrato in corso Australia dall'Uscita 7, quella che lo congiunge con via Armistizio: aveva percorso oltre un chilometro prima di causare il frontale. Un testimone aveva allertato la polizia stradale dopo averlo incrociato qualche secondo prima dell'incidente. 
 
LUNGA AGONIA
Gallocchio, che fino a 40 anni fa aveva un negozio di ortofrutta alla Guizza, viveva con la moglie ad Albignasego, in via Marco da Cles, appena superata la zona industriale, in una bella casetta a schiera. La coppia condivideva l'abitazione con l'anziana sorella di Rosina, per sostenersi vicendevolmente. I due, infatti, anni fa erano stati colpiti da un gravissimo lutto: la loro unica figlia, Antonella, era morta prematuramente. Così i tre anziani avevano deciso di passare assieme la vecchiaia nella villetta alle porte del centro abitato. «Angelo nonostante l'età era una persona molto in gamba - racconta la vicina di casa che aveva appena saputo della morte di Gallocchio - Aveva la sua auto, era indipendente. Lui e la moglie si facevano i loro giri per le loro spese. Erano persone riservate, ma non negavano mai quattro chiacchiere quando ci si incontrava mentre eravamo in giardino. Siamo tutti molto dispiaciuti in questo quartierino». 
La cognata, con la voce commossa, racconta: «È stata una famiglia sfortunata, Antonella se n'è andata per una malattia. Un dolore, quello della perdita di un figlio, che non è mai venuto meno. Angelo era una persona onesta e amorevole, era in pensione da tanti anni ma prima gestiva un negozio di ortofrutta alla Guizza. Se n'è andato pensando alla sua figliola. Le ultime parole sono state per lei, sollevato dal fatto che finalmente l'avrebbe raggiunta».
La moglie Rosina è ancora ricoverata in gravi condizioni in ospedale: «Ha appena saputo della morte del marito - spiega la cognata - una perdita che l'ha gettata nello sconforto più completo, com'è comprensibile. Siamo molto preoccupati».
L'INCIDENTE
Il 90enne non si è mai ripreso dal giorno dello schianto, quando era stato portato in pronto soccorso con numerose fratture, ricoverato in prognosi riservata. Erano quasi le 15 del 29 giugno, un venerdì con un sole accecante. Forse Gallocchio, distratto dal caldo e dalla confusione dell'ora di punta, nemmeno si è accorto di aver imboccato la rampa al contrario. Il novantenne, con la patente in regola, stava tornando a casa e ormai era quasi arrivato a destinazione. 
L'incidente è avvenuto nel tratto di tangenziale all'altezza dell'uscita 8, quella famosa perchè ormai da un annetto è controllata dall'autovelox in un tratto dove la velocità è stata abbassata dai 90 ai 70 chilometri all'ora. I due anziani erano a bordo di una vecchia Ford Fiesta. Stavano percorrendo verso Padova Sud la corsia di sorpasso della carreggiata che invece ha come direzione Padova Ovest. Non è ancora chiaro per quale motivo abbiano imboccato la rampa contromano. Dopo oltre un chilometro si sono schiantati contro una Hyundai Tucson condotta dal 41enne polesano. L'impatto è stato devastante: la Ford dei due anziani si è disintegrata nello schianto, mentre la Hyundai è cappottata finendo a ruote all'aria.
Marina Lucchin
Ultimo aggiornamento: 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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