Accattoni e posteggiatori, "espulsi" in 30 dalla città nel giro di due mesi

Martedì 18 Dicembre 2018 di Nicoletta Cozza
Controlli dei vigili in centro storico
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PADOVA - Sono trenta quelli adottati dalla polizia locale, in una sessantina di giorni. I provvedimenti di allontanamento, decisi dall’amministrazione nell’ottobre scorso nei confronti di parcheggiatori abusivi e accattoni molesti, dunque, sono stati finora una quindicina al mese. Uno soltanto, invece, il Daspo urbano, cioè l’obbligo a tutti gli effetti di lasciare Padova, finora imposto dal questore Paolo Fassari, che viene messo in atto qualora tali situazioni si ripetano più volte e che, se violato, diventa reato penale.
 
In effetti è ancora presto perché ci siano recidive e quindi un bilancio in tal senso si potrà fare tra qualche settimana. Una sola delle persone a cui è stato imposto dai vigili l’allontanamento ha deciso di optare per “l’alternativa”, cioè un percorso di recupero, fatto insieme agli operatori del Settore Sociale. Unico pure il caso di un mendicante che ha deciso, invece, di pagare immediatamente la contravvenzione: cento euro, corrisposti in monetine da uno, e due euro. Il bilancio, secondo l’amministrazione è positivo, come conferma Luca Sattin, commissario responsabile della Polizia giudiziaria dei Vigili: «I provvedimenti sono efficaci perché vengono rispettati dai destinatari che si spostano altrove. In particolare le persone che provengono dall’est Europa si attengono scrupolosamente al divieto e quindi decidono di “traslocare” in altre zone».
LA TIPOLOGIA
Dei trenta verbali di allontanamento emessi dalla Polizia Locale, il 40% riguarda i parcheggiatori abusivi che si piazzano prevalentemente nella zona dell’Ospedale e degli ambulatori dell’Ulss, cioè nelle vie Scrovegni, dell’Ospedale, Cesarotti, Boschetti, Manzoni, ma anche in via Aspetti e all’ex Gasometro; si piazzano vicino ai parcometri e chiedono con insistenza denaro a chi va a pagare il ticket e insistono con maggiormente con le fasce deboli, come gli anziani. Il 60%, invece, interessa gli accattoni molesti che in questo periodo si vedono in ogni angolo del centro, e sono stati intercettati dagli uomini in divisa soprattutto, al Monte di Pietà, in via Manin, nelle Piazze e nella zona del Santo. Fino a qualche mese fa erano soprattutto rom, provenienti dalla Romania, mentre ora si sono aggiunti anche numerosi profughi africani che contendono litigando le zone più “redditizie” ai concorrenti dell’est. Il periodo a ridosso delle festività consente di recuperare discrete somme di denaro: in mezza giornata un mendicante del centro raccoglie tra i quaranta e i cinquanta euro. Fuori dalle chiese, in particolare, in queste settimane che precedono il Natale, difficilmente i fedeli se ne vanno senza lasciare qualcosa a chi chiede con insistenza la carità sui sagrati. 
I CASI
Ma chi sono queste persone che domandano con troppi eccessi l’elemosina nei parcheggi e sui marciapiedi? Emblematiche sono alcune delle situazioni registrate da ottobre. A Chiesanuova nei giorni scorsi gli agenti della polizia locale hanno imposto il provvedimento di allontanamento a un bulgaro con precedenti per violenza carnale e destinatario di un foglio di via per 5 anni, appena scaduto: chiedeva quattrini a una fermata del bus a Chiesanuova, infastidendo gli utenti dei mezzi pubblici. Era tornato da poco a Padova, richiamato dai facili introiti grazie alla questua. Una seconda situazione in cui i vigili si sono imbattuti è quella di una romena, che, come nel caso precedente, chiedeva l’elemosina con molta insistenza in centro: una volta che le è stato prescritto l’allontanamento, ha accettato però di prendere contatti con i Servizi Sociali per intraprendere un percorso di recupero e, nel contempo, far sì che la sanzione venga archiviata. Ha chiesto di avere un lavoro, perché i denari raccolti fino a quel momento con la questua le servono per pagare il mutuo di una casa comprata in Romania. «Ho bisogno di raggranellare 200 euro al mese fino a quando non ho saldato i debiti per l’alloggio», ha spiegato. Un altro immigrato, stavolta Rom, una volta che è stato oggetto del provvedimento, si è spostato per alcuni giorni da Padova a Chioggia, dove è stato identificato dalla polizia locale. Alti soggetti sanzionati hanno precedenti per resistenza a pubblico ufficiale. Non ha battuto ciglio, pagando con un saccone di monetine la contravvenzione, invece, un nigeriano che di fronte al provvedimento di allontanamento per accattonaggio molesto, ha preferito rinunciare a quel tesoretto raggranellato dai passanti: meglio saldare il conto, ha pensato, che perdere anche solo per qualche giorno una postazione in centro piuttosto redditizia.
Nicoletta Cozza
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