Accoltellamento al bar: «Servono più controlli, ora abbiamo paura»

Venerdì 15 Giugno 2018 di Luisa Morbiato
Accoltellamento al bar: «Servono più controlli, ora abbiamo paura»
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PADOVA - «Voglio sicurezza. Per il mio locale, per i miei clienti. Andrò in questura a chiedere maggiori controlli. Voglio tranquillità. Questo è uno dei locali storici della città, aperto da sessant'anni: io ci sono da più di 40, lavoro onestamente e voglio continuare a farlo con serenità. Perchè ora, quando la sera chiudo, ho paura».

RICHIESTE
A parlare è Rosa Buono, la titolare del bar di via Altinate dove, mercoledì pomeriggio, un tunisino è stato accoltellato da due stranieri poi fuggiti. «Ho prestato soccorso al giovane ferito, che era entrato per bere un caffè. Mi ha chiesto aiuto, io mi sono messa in mezzo e stavano per aggredire anche me - racconta - mentre i clienti scappavano fuori. Ora chiedo che si intervenga».
 
Richieste di sanare la situazione arrivano anche da altri commercianti, professionisti, in via Altinate molti sono gli studi professionali, da residenti e cittadini allarmatissimi: la via, raccontano, pur essendo centrale, è teatro di spaccio a tutte le ore. Molti sono titubanti a parlare, hanno paura di ritorsioni. «I fatti parlano da soli, quando queste cose accadono anche in pieno giorno, in mezzo alla gente, e non solo la notte» afferma la commessa della Forneria Carlotta. «I cittadini sono arrabbiati. Subito dopo l'accoltellamento, si sono radunate un'ottantina di persone, e la stragrande maggioranza invocava Salvini - si sfoga Matteo, commerciante - In via Altinate c'è sempre una inquietante agitazione, la gente ha paura a far uscire i bambini da soli. La percezione che la città sia sicura? La sente solo il Palazzo. Padova è una bella città, ma si notano la stretta economica ed il degrado. Inoltre tutte queste strade chiuse, e ora anche l'estensione della ztl, la fanno sembrare un cimitero. Io aprirei alle auto almeno in alcune ore del giorno e soprattutto ricaverei altri parcheggi per rivitalizzare la città».

LE PIAZZE«Quanto accaduto non cambia la nostra percezione sulla sicurezza, la situazione è quella che si riscontra anche in altre città - dicono i titolari del Coffee Box - Ci sono altre zone ad alta concentrazione di persone sospette. Piazza Insurrezione, ad esempio, ha un giro di persone palesemente anomalo. Devo anche osservare che certi commercianti ne approfittano: ci sono individui che stanno tutto il giorno seduti ad un bar e consumano».
«Si è un po' alla mercè di quello che accade, non vedo molta sorveglianza, e andrebbe sicuramente aumentata - sottolinea Emanuela, commerciante - Una volta si vedevano più vigili in strada».

Sempre in via Altinate si affaccia l'esercizio commerciale di Elena: «La settimana scorsa hanno svaligiato un negozio in fondo alla via - racconta - Non si vive una situazione piacevole, l'atmosfera che si respira è difficile da sostenere non solo per noi commercianti ma anche per i nostri clienti, che già faticano ad arrivare da noi per la scarsità di parcheggi. La situazione è difficile: certo, si vede anche passare una volante, ma tutto il centro città è in sofferenza».

TENTATI FURTILa titolare del bar di via Carlo Cassan, Martina Canestrale, racconta: «Hanno provato ad entrare anche da noi, ma non ce l'hanno fatta, e sono stati compiuti furti in alcuni locali vicini , io però non vedo una situazione così critica. Dopo la chiusura a mezzanotte o anche più tardi, prendo la mia bicicletta e rientro a casa».
Lavora in uno dei tanti studi professionali Anna: «Magari la città sarà sicura dove vive il sindaco, ma di fatto Padova non lo è , soprattutto la sera dopo la chiusura dei negozi, via Altinate diventa terreno di spaccio: nonostante siamo in pieno centro, sembra di stare all'Arcella.

Che continuino a dirci che per i cittadini si tratta solo di percezione dell'insicurezza, questa cosa non corrisponde alla realtà». «Io frequento la zona solo di giorno, ma quanto accaduto l'altro pomeriggio fa riflettere - dice Patrizia - Ce ne sono troppi in giro di poco di buono e c'è poca sorveglianza, ne servirebbe di più. Vado spesso all'estero, e non devi girare tanto come qui, se ti serve l'aiuto di un vigile o di un poliziotto. Quello che non capisco è se qui ci siano i mezzi per organizzare una maggiore sorveglianza».

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