CARMIGNANO DI SANT'URBANO - È l'accusa più grave. Quella che può condurre alla pena massima. Rischia l'ergastolo il maresciallo dei carabinieri Marco Pegoraro, 45 anni, già comandante della stazione dell'Arma di Carmignano di Sant'Urbano. Il pubblico ministero della Procura di Rovigo Fabrizio Suriano ha notificato al suo difensore, l'avvocato Stefano Fratucello, l'avviso di conclusione indagini in cui ipotizza l'omicidio volontario per la morte di Mauro Guerra, il 33enne di Carmignano, laureato in Economia aziendale, di professione buttafuori, freddato da un colpo di pistola esploso, da distanza ravvicinata, dall'arma d'ordinanza del militare il 29 luglio 2015. La pubblica accusa ha quindi radicalmente modificato l'impostazione accusatoria originaria di omicidio colposo, sulla scorta dei risultati delle consulenze medico legali e balistiche. Il quadro delineato nell'immediatezza del fatto è stato letteralmente stravolto nel corso dei mesi. E la morte di Mauro Guerra viene oggi interpretata come una disgrazia che poteva essere tranquillamente evitata.
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