Il sindaco Giordani: «Il mio nuovo ospedale con tram e sottopasso»

Giovedì 12 Ottobre 2017 di Nicoletta Cozza
Il sindaco Giordani: «Il mio nuovo ospedale con tram e sottopasso»
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PADOVA - Si è affidato a quattro tecnici di sua fiducia. Che l'elaborato planivolumetrico, cioè con il dettaglio dei volumi necessari, gliel'hanno già predisposto. Ma la cartellina rossa con i fogli progettuali la tiene a casa. E per ora dice di non averla mostrata a nessuno. Sergio Giordani, infatti, ieri mattina in Municipio, ha confermato per l'ennesima volta che intende realizzare il nuovo ospedale in via Giustiniani, nella sede dove ora c'è l'attuale. E a conferma del fatto che dal momento dell'insediamento sta lavorando con questo obiettivo, ha mostrato, ma aprendoli solo parzialmente, i fogli con i disegni delle volumetrie del nosocomio padovano del futuro, appena ultimati dai professionisti che ha scelto. «Mi emoziona vedere questo progetto - ha confessato il primo cittadino - come mi appassiona tutto quello di bello che stiamo pensando per la nostra città. Le stesse sensazioni forti che ho provato quanto il Padova è andato in serie A. Non riesco, per esempio, a rimanere indifferente quando vedo disegnata la grande piastra pensata per collegare le due maxi aree sanitarie di via Giustiniani, con il tram, proveniente dal centro e diretto al Sant'Antonio, che passa sotto, praticamente davanti a dove oggi c'è la sbarra di accesso all'Azienda». Per il momento, quindi, il sindaco non vuole prendere in considerazione l'ipotesi di avviare i cantieri in altri siti, nonostante l'eventualità di realizzare l'opera nell'area di via di Colli, di proprietà della Provincia, o nella zona dell'aeroporto, oppure ad Agripolis a Legnaro, continuino a essere rilanciate da numerosi soggetti, fra cui alcuni che lo hanno sostenuto in campagna elettorale, come ad esempio il presidente della Provincia Enoch Soranzo e il sottosegretario all'Ambiente Barbara Degani.

LA SUGGESTIONE
«Sono contento che tutti mi diano consigli che gradisco - ha spiegato Giordani -, ma io resto della mia idea e dimostrerò alla Regione che è possibile innalzare l'opera in via Giustiniani. Tra una quindicina di giorni, al massimo 20, porterò il nuovo elaborato a Zaia. Chi c'era prima di me ha impiegato 21 anni per fare quello che io ho realizzato in 70 giorni. E non voglio più sentir parlare di nuovo su vecchio: quello che voglio realizzare io è il nuovo ospedale di Padova, ad alta tecnologia, nell'attuale sede dell'Azienda ospedaliera, con 1.400 posti letto e parcheggi per 2.000 veicoli in un autosilos. Una struttura in grado di rispondere alle necessità sanitarie dei prossimi cinquant'anni». E poi non ha esitato far trasparite il suo coinvolgimento: «Sogno - ha spiegato - proprio come un  ragazzino, di risolvere il problema dell'ospedale, della mobilità, dell'auditorium, della Fiera. E se non riuscirò a realizzare nulla, tra 5 anni quando avrò concluso il mandato, sarà solo colpa mia, perché qui alla fine sono io che decido. Per esempio, mi sento di dire ai cittadini che hanno protestato per i cambiamenti del tragitto del tram, che nulla è ancora stabilito e che una soluzione la troveremo. E così sarà pure per le domeniche ecologiche: se il prossimo blocco si dimostrerà troppo restrittivo, e creerà problemi, non lo faremo più con queste modalità». «Uno dei miei principali obiettivi - ha poi aggiunto - è di dotare Padova di un ospedale nuovo, tecnologico, all'avanguardia a livello internazionale. E secondo me il posto giusto dove collocarlo resta via Giustiniani. Per questo ho chiesto a quattro tecnici di predisporre questo progetto planivolumetrico che non va a interferire con quello che definitivo che preparerà successivamente la Regione. Porterò a breve la documentazione al governatore Zaia, proprio per dimostragli che è possibile avviare i cantieri per un nosocomio nuovo di zecca sul sito dove attualmente c'è l'Azienda».

Zaia, però, pare proprio che non abbia nessuna intenzione di mettere la firma a un eventuale accordo che contempli tale opzione. «Mi sembra - ha detto ieri il governatore - che il sindaco di Padova non abbia ancora visto le relazioni tecniche che bocciano, dati alla mano, la proposta di via Giustiniani. D'altro canto già sette ani fa era stata cassata questa eventualità. Comunque dopo il 22 ottobre convocherò appunto il Tavolo tecnico: durante i lavori, tra l'altro Giordani dovrà anche dirci che intenzioni ha per Padova est». 
«Io - ha concluso il primo cittadino - cambierò idea soltanto se qualcuno mi dimostrerà che quanto ho scelto io non va bene. Voglio per la mia città una struttura che possa rispondere per i prossimi cinquant'anni ai bisogni della sanità e se non riuscirò a farla, sarà solo colpa mia. Ogni giorno vado in ospedale e conosco bene le criticità, prima fra tutte la difficoltà di parcheggiare. Per mille motivi sono convinto della bontà di questa soluzione, cantierabile subito e che consente di far partire i lavori in tempi rapidissimi. Poi si potrà procedere a step, mettendo in funzione subito i reparti ultimati». 

Il progetto di cui ieri ha parlato Giordani ha molte affinità con un elaborato predisposto dall'architetto Francesco Galesso, il quale lo aveva sottoposto ai precedenti sindaci: in particolare sono presenti nel suo lavoro la piastra sopraelevata e il park multipiano che tanto piacciono all'attuale primo cittadino.
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