PADOVA - Non c'è solo il nuovo policlinico di Padova est a brillare nell'orizzonte della sanità regionale. Perché la nuova pediatria entro il 2024 ha tutte le probabilità di diventare il primo Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico del Veneto. La sigla Irccs è sinonimo di eccellenza assoluta, tanto che gli istituti di questo livello in Italia sono undici. Ovviamente si tratterebbe anche del primo Irccs pediatrico del Veneto al quale unirebbe la specialità di ricerca anche per le malattie rare ad alta complessità. L'altro giorno la quinta Commissione regionale Sanità ha licenziato all'unanimità la modifica delle schede ospedaliere dopo l'audizione dei massimi esperti dell'Azienda ospedaliera universitaria padovana. Un atto che seguiva l'approvazione della proposta fatta dall'assessore Lanzarin in giunta regionale il 25 ottobre. Ora il piano tornerà in Giunta per l'approvazione definitiva e la domanda sarà trasmessa a Roma. «Siamo fiduciosi di avere un risposta positiva - dice il direttore generale Giuseppe Dal Ben - questo è uno dei progetti più importanti per tutto l'ospedale e l'Università.
La nuova pediatria
Nel frattempo la macchina per curare i bambini deve andare avanti. «Gli accessi al pronto soccorso aumentano sempre di più e dunque stiamo studiando come ampliare l'area di attesa per chi arriva» racconta il direttore. E sullo sfondo resta la grande impresa dell'ospedale della mamma e del bambino che dovrà ospitare 345 posti letto. Di questi 255 nella nuova pediatria e gli altri negli edifici che ospiteranno la nuova clinica ostetrico-ginecologica e la divisione ostetrica. «Entro l'anno decideremo la forma ovviamente connessa alle funzioni. Un edificio sarà innalzato dietro la pediatria e collegato ad essa, un altro avrà una struttura che sale gradualmente e si affianca a Pediatria in un blocco simile ma più basso, quasi nascosto, con un tetto-giardino. Vedremo che cosa dirà la Sovrintendenza».
Il cantiere
«Per l'edificio principale siamo a buon punto. Gli scavi archeologici termineranno a fine gennaio ma dal momento che il loro perimetro si restringe ogni giorno intanto abbiamo proceduto sia con la palificazione, ovvero gli elementi che sosterranno l'edificio che con la creazione di una platea in calcestruzzo. L'amianto che si trovava in una zona precisa è in fase di bonifica e pure una parte degli scavi archeologici è già a posto. Una fetta sarà liberata al 15 dicembre, e per fine gennaio tutto il resto, così concluderemo la gettata della platea». E quando chiediamo al direttore generale quale sarebbe a suo giudizio la conclusione dei lavori, rimaniamo stupiti. «Mi auguro entro la fine del 2024».