Nappi, l'ex direttore del Pedrocchi
Sparito in mare: sospese le ricerche
Il giallo delle scarpe ritrovate

Sabato 6 Dicembre 2014 di Alberto Rodeghiero
Andrea Gerardo Nappi
PADOVA - Un caffè e un cornetto. Di quelli che se li ordini in un bar a Ischia è tutta un’altra cosa: tra il mare che batte le scogliere strapiombanti e i clienti del sabato mattina, tutti dalla "Giusy" a fare colazione, il giornale in mano e lo sguardo al cielo mutevole di novembre.



Ecco le ultime ore di Andrea Gerardo Nappi, 60 anni, scrittore partenopeo che ha lasciato traccia di sè a Padova dal 2006 al 2008 nei panni di direttore artistico del Pedrocchi, e che però non ha più lasciato traccia di sè da domenica mattina 30 novembre, quando la motonave Vincenzo Florio su cui si era imbarcato da Napoli il mattino prima ha attraccato a Palermo senza di lui. Scomparso.



Le ultime ore di Nappi vengono dalla voce di Bartolomeo Polito, 51 anni, casa a Ischia, una vita in affari immobiliari che gli hanno regalato benessere e generosità. Come quella che gli ha fatto aprire più volte la porta di casa a Nappi.



È lui l’uomo che l’ha visto a Ischia per l’ultima volta, fino alla partenza del traghetto. Polito ieri ha raccontato di Nappi, proprio mentre dalla capitaneria di porto di Palermo arrivava la notizia: «Abbiamo sospeso le ricerche. Per ora, per noi, Andrea Gerardo Nappi risulta disperso». E restano quindi aperte tutte le ipotesi: suicidio, disgrazia, persino un omicidio a scopo di rapina.



Bartolomeo Polito sembra non avere dubbi: «Temo, e lo dico con angoscia perchè lo conosco da trent’anni, che Gerardo si sia suicidato».



Una convinzione che arriva da un paio di scarpe. Sì, le scarpe trovate dal personale di bordo, assieme ad un borsone da viaggio, un portafoglio vuoto e un cellulare, sulla motonave che ha navigato da Napoli a Palermo tra sabato 29 e domenica 30 novembre.



«Le scarpe che hanno trovato - spiega affranto Polito - le avevo regalate io a Gerardo, circa otto mesi fa. Erano nuove, di tipo sportivo, così comode che lui non se le toglieva praticamente mai. Mi sono detto: se trovano a bordo proprio "quelle" scarpe è un brutto segno: Gerardo, se fosse vivo, le avrebbe addosso. Se fosse sceso da quella motonave a Palermo, magari per defilarsi un po’, avrebbe lasciato tutto a bordo, ma quelle scarpe le avrebbe tenute addosso. Ora invece, che le hanno trovate, temo il peggio...».



Le ultime ore di Nappi, illustrate dall’amico di una vita, raccontano di un uomo in bilico: «Gerardo era ospite mio da un po’. Aveva problemi economici e io e altri amici gli abbiamo sempre dato un tetto, tutte le volte che ne aveva bisogno: qui a Ischia, a Nola, a Napoli... Dormiva di sopra, nel mio studio. Mi ha detto che doveva andare a Palermo, da uno chef stellato, per preparare uno dei suoi eventi».



Una pausa, ricordi che affiorano: «Sì, negli eventi era bravo, ne aveva realizzato uno di recente qui a Ischia, il tema era il vino. Così per il viaggio di Palermo si è preparato per bene: venerdì 28 novembre è andato a farsi i capelli dal barbiere. Lì ha incontrato un vecchio conoscente, gli ha chiesto se gli prestava 2 o 300 euro: devo scrivere un libro, gli ha detto, ti farò riavere presto i soldi».



Poi il sabato al bar di Ischia: «Abbiamo parlato, il suo umore era altalenante da diverso tempo, parlava anche di suicidio, ma poi era di nuovo lui, sembrava buttarla in ridere. Ha guardato gli orari dei traghetti sul giornale, davanti al caffè e al cornetto caldi. L’ho salutato, è stata l’ultima volta: ho saputo poi che domenica sulla motonave non c’era più».



Per gli investigatori tutto è possibile: il suicidio, ma anche una disgrazia, addirittura una rapina a bordo finita male. Per l’amico nessun dubbio: «Si è buttato in mare, quelle scarpe dicono tutto».
Ultimo aggiornamento: 21:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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