PADOVA - Stava completando gli studi sulla presenza dei Templari nella Cappella degli Scrovegni, alla luce delle scoperte inedite che aveva fatto di recente. Ma nel cassetto aveva anche un altro progetto, cioè un libro sulla presenza del teatro Zairo in Prato della Valle, a cui si interessava da tempo, cioè da molto prima che venissero effettuati gli scavi che hanno fatto riemergere i reperti. Monsignor Claudio Bellinati, dunque, è mancato improvvisamente, nel pieno delle sue attività di storico, di profondo conoscitore di arte, letteratura, religione, teologia e filosofia. Avrebbe compiuto 96 anni il 19 febbraio, ma l'avanzare dell'età e qualche piccolo acciacco non gli avevano mai tolto la voglia di approfondire i temi che da sempre lo affascinavano, in primis le opere di Giotto, Dante e Petrarca, e che lo avevano fatto diventare un punto di riferimento in tutta Italia. E la vigilia di Natale era uscito il suo ultimo libro intitolato Contributo alla storia della Cattedrale di Padova nell'età di Giotto e della Cappella degli Scrovegni. L'altra sera era nella sua abitazione, assieme alla sorella Elda e a una persona che li assisteva, quando tutto a un tratto si è accasciato. Immediatamente è stato sollevato e fatto sedere, e lui ha voluto subito tranquillizzare entrambe: «Sto bene, non è successo niente - ha detto - forse mi sono sbucciato un ginocchio». Poi, sorridendo, ha chiuso gli occhi e si è addormentato per sempre. Con serenità e semplicità, come aveva vissuto...
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