Primo giorno di caccia: malore fatale davanti agli amici

Lunedì 17 Settembre 2018 di Maria Elena Pattaro
Primo giorno di caccia: malore fatale davanti agli amici
5
MASI - Si accascia a terra mentre è a caccia con altri due appassionati, perde i sensi e non si risveglia più. È morto così ieri mattina a Masi Angelo Berton, ottantenne del posto. Per inaugurare la stagione venatoria che si è aperta proprio ieri, i tre avevano rispolverato i fucili e si erano dati appuntamento all'alba, con la speranza di tornare a casa con il carniere pieno. Non potevano certo immaginare che quella prima battuta di caccia si sarebbe trasformata in tragedia. 
 
L'anziano è stato colto da un malore sotto gli sguardi impotenti degli altri due compagni, padre e figlio. Erano circa le 8 quando l'uomo, residente in via Carrediana, si è sentito male. I tre stavano setacciando il fondo agricolo di sua proprietà, in via Settepertiche, alla ricerca di qualche preda. All'improvviso Berton si è accasciato a terra. Gli altri due cacciatori si sono avvicinati per capire cosa gli fosse successo: vedendo che l'anziano era stato colto da un malore, hanno chiamato subito i soccorsi. Ma per Berton non c'è stato nulla da fare. Nel giro di qualche minuto il suo cuore ha smesso di battere. 

I SOCCORSI
I sanitari del 118, accorsi sul posto con un'ambulanza, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. In via Settepertiche sono arrivate anche due pattuglie dei carabinieri: una proveniente dalla vicina stazione di Castelbaldo, l'altra dalla stazione di Casale di Scodosia. La morte dell'anziano, vedovo e con un figlio, ha sconvolto i due cacciatori che erano con lui e che hanno assistito impotenti alla sua fine. Padre e figlio pensavano di trascorrere un paio d'ore all'aria aperta, fucile in spalla, condividendo con l'anziano la loro passione, invece una tragica fatalità ha rovinato quella prima giornata di caccia.

LA STAGIONE
Ieri infatti si è aperta la stagione venatoria, che durerà fino al 10 di febbraio. Sono ben 46mila i cacciatori veneti dotati di licenza, di cui 5.800 attivi in provincia di Padova: un numero che di anno in anno diminuisce sempre di più visto che i giovani appassionati sono pochi e i costi sono tutt'altro che incoraggianti: tra tasse annuali e spese per l'attrezzatura si superano facilmente i 2.500. 
Da quest'anno c'è anche un'importante novità: niente più nomadismo venatorio: ciascun cacciatore potrà sparare soltanto all'interno del proprio ambito territoriale, abbattendo al massimo 425 uccelli migratori in tutta la stagione. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci