STANGHELLA (PADOVA) - Sabato a cena Marco Sattin è rimasto a casa. Aveva organizzato una grigliata. Verso le 21.30, insieme a un amico, si è messo al volante della sua Opel Corsa per raggiungere Rovigo. Doveva consegnare dei prodotti ad alcuni amici. Guidare era la sua passione, non si faceva scrupoli a farlo anche per parecchi chilometri. Il destino ha voluto che quel viaggio si interrompesse in maniera tragica dopo pochi chilometri. La notizia della morte di Marco Sattin ha lasciato senza parole e con il dolore nel cuore, tutti coloro che in questi anni hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarne le sue qualità umane e professionali. Un bel ragazzo, in questi anni aveva avuto un paio di relazioni sentimentali, ma al momento era single. Il 38enne era residente a Stanghella dove viveva con la madre. Tutti i suoi parenti risiedono nel vicino comune di Solesino. Circa tre anni fa la famiglia di Marco era stata già colpita da un grave lutto: un arresto cardiaco era costato la vita a papà Ildebrando. Per la mamma ora, sessantacinquenne, il doloroso e improbo compito di rialzarsi dopo un'altra pugnalata alle spalle, che le ha tolto l'adorato figlio. Amante della vita, con decine di amici, Marco Sattin lavorava come commerciante di prodotti per l'arredo domestico.
Il sindaco
Il sindaco di Solesino Elvy Bentani ha appreso della tragedia soltanto ieri mattina. «Non appena ho acceso il cellulare ho trovato decine di messaggi di amici e conoscenti che mi hanno messo di fronte alla tragica realtà. Conoscevo Marco da sempre. Frequentava Solesino, amava la compagnia, era uno spirito gioviale, una persona legata ai sani principi della famiglia, che faceva di tutto per gli altri.
Gli amici
In linea con il sindaco ci sono i ristoratori di Stanghella. Marco amava passare parte del suo tempo libero nei bar e nei ristoranti della zona. Unanime il pensiero di chi lo ha conosciuto: «Marco era un ragazzo dall'animo solare, aveva girato il mondo, sapeva trovarsi bene in qualsiasi contesto. Ci veniva a trovare con i suoi amici. Era un collante nella compagnia. Una di quelle persone che vorresti sempre avere nel gruppo. Abbiamo appreso che aveva perso il padre. Lui si faceva in quattro per stare vicino alla mamma. Dopo quanto è potuto accadere, ci sentiamo tutti più soli». Di Marco Sattin è stato inoltre ricordato: «Era una persona allegra, ma la sua vita era senza eccessi. Ecco perchè l'incidente di sabato sera è ancora più duro da digerire. Non ci resta che pregare per lui e la sua famiglia e attendere la data dei funerali per portargli l'ultimo saluto». Tra le innumerevoli persone che conoscevano il trentottenne e ora ne piangono la scomparsa, molti amici vivono anche in provincia di Rovigo. Qui la vittima aveva studiato all'Ipsia e aveva tessuto molte relazioni. La sua pagina social, non appena si è sparsa la notizia dell'incidente, è stata riempita da messaggi di dolore e strazio di amici, ma anche semplici conoscenti che tutto si sarebbero aspettati, ma non di perdere in maniera così tragica l'amico Marco. «Non era spericolato - ha raccontato un ragazzo - guidava l'auto con prudenza, macinava chilometri e non ha mai avuto alcun problema». Frasi che ora rimbombano nel cuore di chi ha perso senza un perchè una persona cara e non riesce a farsene una ragione.