PADOVA - Quella presunta diagnosi tardiva ha segnato per sempre la sua vita. Dall'estate di tre anni fa M.Z., 64enne architetto padovano, sopravvive immobilizzato a letto con assistenza 24 ore su 24, dopo la lesione del midollo spinale. Ha perso l'uso degli arti inferiori ed è costretto a tirare avanti con un grave indebolimento dell'apparato digerente e dell'organo urinario. Il 2 agosto 2013 partendo da Jesolo, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza con la moglie, il professionista aveva peregrinato per un'intera giornata negli ospedali del Veneto Orientale prima che gli fosse correttamente formulata la diagnosi. Ed era approdato in sala operatoria all'ospedale dell'Angelo di Mestre esattamente sedici ore dopo la prima visita. Per quell'incredibile odissea attraverso quattro diversi nosocomi la Procura di Venezia ritiene di aver individuato precise responsabilità. Lesioni colpose gravissime...
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