Invasi delle mosche, barricati in casa: impossibile tenere le finestre aperte

Venerdì 19 Ottobre 2018 di Maria Elena Pattaro
Invasi delle mosche, barricati in casa: impossibile tenere le finestre aperte
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ESTE - Residenti ostaggio delle mosche: da giorni alcune famiglie di Motta, frazione di Este, sono invasi da nuvole di fastidiosi insetti. Impossibile tenere aperte le finestre per arieggiare la casa: nel giro di pochi minuti le stanze si riempiono. Ma gli insetti non concedono tregua e sembrano provenire dagli allevamenti della zona. La zona più colpita è quella compresa tra via Cortona e via Chiesa Motta, dove peraltro sono presenti anche alcune attività. «Abito qui da venticinque anni e non ho mai visto un'invasione del genere, afferma sorpresa una residente stare fuori è impensabile e nemmeno in casa abbiamo vita facile perché gli insetti entrano a frotte». «Se teniamo conto anche delle cimici sembra davvero di essere colpiti da una delle dieci piaghe d'Egitto. aggiunge ironicamente la signora, alludendo al racconto biblico Per catturare le mosche ho comprato alcune cordicelle appiccicose da appendere al soffitto, ma si riempiono a una velocità incredibile, tanto che sono costretta a sostituirle due o anche tre volte al giorno».

DIFESA Le famiglie, insomma, cercano di difendersi come possono dall'invasione, in attesa che le autorità competenti risolvano il problema. Le lamentele per i disagi provocati dall'eccessivo proliferare di questi insetti non sono rimaste confinate soltanto ai social network, dove qualcuno ha espresso il proprio disappunto, ma hanno raggiunto anche il comando della polizia locale e gli uffici del servizio veterinario. «Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la segnalazione, confermano i vigili urbani ci siamo attivati con una pattuglia per fare un sopralluogo, segnalando il problema all'ente veterinario competente, ovvero il Servizio di sanità animale di Conselve». La stessa cosa era successa verso fine maggio: anche in quel caso i residenti di via Cortona e via Chiesa Motta si erano trovati con le stanze piene di mosche, a tutti gli stadi di sviluppo: dalle larve agli esemplari adulti. «Il personale veterinario ci aveva detto che il focolaio era uno degli allevamenti della zona, dove non era stata eseguita la corretta profilassi contro il proliferare di mosche. afferma la signora Qui vicino abbiamo infatti allevamenti di mucche, conigli e uno stallo per i cavalli. E' chiaro che essendo in campagna non si può pretendere che non ci siano insetti, ma un'invasione del genere non è tollerabile!». In questi giorni, a detta dei residenti, nessun agricoltore ha sparso letame sui campi: l'habitat ideale in cui le mosche depongono le uova va cercato quindi altrove, probabilmente in uno degli allevamenti. Degli accertamenti e delle eventuali sanzioni si occuperà il Servizio di sanità animale di Conselve. Nel frattempo i residenti continueranno a combattere contro i fastidiosi invasori alati, nella speranza che il problema venga risolto al più presto. Nella stessa situazione si erano trovati, quest'estate, anche i residenti di via Murello, una strada di Ospedaletto Euganeo immersa nella campagna. L'invasione era durata un paio di giorni, in concomitanza con lo spargimento di liquami sui campi, causando non pochi disagi a chi abita in quella zona. C'era infatti chi si era munito di zanzariere, chi utilizzava esche imbevute di insetticida: a fine giornata sul pavimento si ammucchiavano decine e decine di corpicini neri e pelosi. Un campo di battaglia che aveva suscitato un certo malcontento, anche se in quel caso le lamentale erano rimaste confinate nei social, senza raggiungere gli uffici comunali.
 
Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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