PADOVA - Un’impennata netta, proprio a partire dalla settimana del 15 ottobre. Da quando è entrato in vigore l’obbligo del Green pass in tutta la provincia di Padova sono aumentati in modo significativo i certificati di malattia. Si passa dai 6.152 della settimana 8-14 ottobre ai 7.583 della settimana scorsa con una crescita totale del 23%. La conseguenza è che ora si registra anche un boom di visite fiscali: fino a 300 settimana con un incremento del 30% rispetto ai mesi passati.
LE CAUSE
Le cause di questa curva in continua crescita sono tante. Anzitutto va sottolineato che nella prima metà di novembre il numero dei contagi Covid è aumentato esponenzialmente e quindi sono aumentati anche i “contatti stretti” in quarantena (a tutte queste persone serve il certificato). Va evidenziato anche che l’obbligo del certificato verde sta portando molti più lavoratori ad eseguire i tamponi e di conseguenza vengono scovati molti più positivi che poi necessitano del certificato. I numeri suggeriscono però che soprattutto a metà ottobre sarebbero stati a casa in malattia tanti cittadini sprovvisti di Green pass: solo nel giro di una settimana, infatti, i certificati sono stati mille in più.
LE INFLUENZE
Tra le cause di questo aumento ce n’è poi un’altra, molto importante da considerare: nella prima metà di novembre sono comparsi diversi virus che hanno provocato sindromi influenzali e parainfluenzali. Problemi di salute che hanno portato ad un aumento di casi di malattia, vista anche la maggiore attenzione rispetto al periodo pre-pandemia.
I NUMERI
Come si può leggere nella tabella pubblicata qui sopra, i dati dell’Inps testimoniano prima di tutto il grande boom di certificati a metà ottobre. Un boom evidente anche a livello regionale: in Veneto il balzo complessivo è stato del 16%, una percentuale superiore anche alla media nazionale che nella prima settimana del Green pass era stata del 14,6%.
Nelle settimane successive c’è stato un sostanziale assestamento e poi una nuova impennata nei giorni scorsi: in un mese i certificati settimanali sono aumentati di 1.431 unità. Nessun picco geografico: tutte le sedi (Padova, Este, Piove di Sacco, Camposampiero e Cittadella) mostrano una tendenza simile.
IL PASSATO
Interessante il confronto con il 2019, l’ultimo anno pre-pandemia, dove invece si era registrata una curva completamente opposta: dai 5.015 certificati di metà ottobre ai 4.300 di metà novembre con una progressiva discesa. Prendendo in esame cinque settimane a cavallo tra ottobre e novembre possiamo notare che tra il 2019 e il 2021 c’è una differenza di diecimila certificati in più: si passa da 24.161 a 34.269.
Sono poco esemplificativi invece i dati del 2020, ben al di sotto rispetto agli altri anni: quello dell’anno scorso è stato infatti un autunno di forti limitazioni anti-Covid con poca vita sociale e molto smart working. Le malattie, quindi, erano inevitabilmente meno.
L’IMPEGNO
A questo scenario si affianca l’impegno dell’Inps e dei medici di base per evitare che esploda il fenomeno dei “furbetti del certificato”. L’Inps di Padova si avvale del lavoro di otto medici fiscali e le visite in questo periodo oscillano tra le 250 e le 300 a settimana con un aumento del 30% rispetto all’epoca pre-Green pass.
I controlli sono sempre più serrati e si basano su due elementi: le richieste delle aziende e i controlli a campione dello stesso ente previdenziale. «Il nostro sistema informatico - spiega il direttore dell’ufficio provinciale Inps di Padova, Massimo Formichella - ci segnala ogni possibile anomalia. Le assenze brevi ovviamente sono particolarmente sotto controllo. L’impegno del nostro personale medico - prosegue Formichella - è notevolmente aumentato. Ce la stiamo mettendo tutta, sia con i controlli fiscali sia con i certificati».