Morto in parapendio. Flavio, ​studente di fisioterapia con la passione per la montagna

Mercoledì 27 Giugno 2018 di Michelangelo Cecchetto
Flavio Violetto
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La roccia e il volo con il parapendio erano le sue passioni. Seguendo una di queste, Flavio ieri perso la vita. Grande il dolore nella frazione di Santa Croce Bigolina, a nord ovest di Cittadellla, dove il ragazzo abitava con la famiglia. Il papà Giancarlo, la mamma Marina Birollo, la sorella ed il fratellino. Una famiglia dai profondi valori di solidarietà ed umanità che è inserita nel circuito delle case-famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, pronta quindi ad aprire le proprie porte ai bambini ed ai ragazzini che si trovano in situazioni di difficoltà e che hanno bisogno di trovare prima di tutto un clima di affetto, proprio nella dimensione familiare. Una scelta importante condivisa da tutta la famiglia. Flavio quindi oltre alla sorella ed al fratello naturali, ne aveva molti altri. Un ragazzo molto attivo, dinamico, con t anta voglia di fare. Nel 2012 il diploma al liceo scientifico tecnologico nell'istituto Antonio Meucci di Cittadella, poi la scelta di entrare nell'Esercito italiano, negli alpini, svolgendo servizio volontario per cinque anni nel 6° e 7° Reggimento e nell'85° Rav di Verona. Era un fuciliere. Era iscritto anche all'università di Verona come studente in fisioterapia. Accanto alla passione per il volo con il parapendio, anche quello per l'arrampicata, ma amava anche il mare. 
Lui era il team leader del OnSight Climbing Team, una squadra sportiva dilettantistica di arrampicata.

Proprio gli amici del gruppo sono affranti dalla tragedia, comprensibilmente senza parole. «Non è il momento, non ci sentiamo di dire nulla», rispondono. Ed in effetti è molto difficile pensare che un ragazzo nel pieno della vita, in un attimo non ci sia più. Assolutamente non una persona superficiale, ma un giovane preparato, attento, addestrato, conscio anche, com'è per tante attività, che c'è sempre un certo grado di pericolo, di situazioni imprevedibili. Flavio però non azzardava affatto, sapeva valutare se c'era un rischio troppo elevato nell'affrontare un volo o un'ascesa. Sapeva rinunciare, non cercava eccessi o chissà che traguardi. In tanti lo ricordano nel giardino di casa a preparare e controllare l'attrezzatura. Nel suo profilo Facebook, pochi giorni fa, la foto di un parapendio ed il commento: Giocattoli nuovi. Ed ancora un altro scatto di un pulmino attrezzato anche per dormirci, definito: il miglior modo di vivere. Particolare anche la sua attenzione alla situazione dei migranti. La sua opinione lasciata sempre nel profilo era quella della necessità del sostegno con il coinvolgimento di tutti gli stati. Lontano dalla superficie terrestre, che fossero alcuni metri o diverse decine da questa, Flavio si sentiva la persona più realizzata e felice del pianeta e proprio così lo ricorderanno tutti. 

Ultimo aggiornamento: 14:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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