Minaccia all'assessore: «Sequestriamo tua figlia se resti in politica»

Giovedì 10 Gennaio 2019 di Michelangelo Cecchetto
Minaccia all'assessore: «Sequestriamo tua figlia se resti in politica»
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CITTADELLA (PADOVA ) _ «Se ritorni a fare l'assessore veniamo a prendere tua figlia. Sappiamo quando va al parco con la nonnina e altre cose». Questo un passo della lettera anonima e senza affrancatura, lasciata nel periodo delle festività nella cassetta della posta dell'abitazione di Filippo De Rossi, 35 anni, l'assessore del Comune di Cittadella, autosospesosi nel marzo scorso perchè indagato per tentata concussione.
 
DIMISSIONI
Candidato di Forza Cittadella, tra i più votati nell'ultima tornata elettorale, i suoi referati a commercio, attività produttive, turismo, agricoltura ed edilizia privata erano stati acquisiti dal sindaco Luca Pierobon, che da subito gli aveva espresso massima fiducia, congelando l'incarico fino alla definizione giudiziaria del caso.
Ma qualunque sarà l'esito processuale della vicenda, De Rossi ha protocollato ieri in municipio una missiva dove annuncia, in considerazione del gravissimo e deplorevole fatto accaduto che coinvolge la figlia di nemmeno due anni, il suo ritiro dall'impegno politico-amministrativo. «Ribadisco le mie dimissioni già depositate nel marzo scorso - scrive Filippo De Rossi - A sindaco e giunta, che hanno saputo aspettare tutti questi mesi, ai commercianti e a quanti hanno manifestato affetto e solidarietà nei miei confronti, dico che non me la sento di ritornare, nonostante la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero dell'indagine sul mio conto. Per svolgere al meglio il ruolo di assessore - continua De Rossi - servono serenità, energie ed entusiasmo, caratteristiche che al momento non fanno più parte del mio essere. Troppi episodi strani e spiacevoli - rivela l'ex amministratore - sono accaduti in questi mesi, tali da scoraggiare un mio eventuale rientro».
«Reputo gravissimo l'episodio della lettera, anche perchè dimostra che chi ha scritto il messaggio sa dove abito e conosce le abitudini della mia famiglia. Per questi fatti ho già provveduto a depositare denuncia ai carabinieri di Cittadella. Questo è un delicato momento della mia vita, che non lascia tempo e spazio ad altro che non sia la mia famiglia. Ribadisco, pertanto, di voler chiudere la mia esperienza amministrativa. C'è chi per una poltrona è disposto a tutto, io ne faccio volentieri a meno. Ai tanti cittadellesi che alle urne mi hanno dato la loro fiducia - conclude Filippo De Rossi - dico che possono stare tranquilli, sono nelle mani di un sindaco capace, bravo e giusto, che ha a cuore il programma elettorale ed il bene dei suoi cittadini. Quando me la sentirò, tornerò a dedicarmi all'associazionismo, un mondo che mi ha riservato molte più soddisfazioni della recente esperienza amministrativa».
AMBULANTI
La vicenda giudiziaria di De Rossi è cominciata il 13 marzo scorso. Avrebbe promesso a due ambulanti donne di riservare a loro un ottimo posto per la bancarella durante le fiere di paese e di togliere le multe elevate a loro carico dal Comune, in cambio di prestazioni sessuali. Si sono svolte indagini difensive non semplici e alla luce di quanto emerso, il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione, alla quale la controparte si è opposta. Ed il 12 marzo prossimo, a un anno da quando la vicenda ha preso avvio, è fissata l'udienza nella quale il giudice si esprimerà definitivamente.
Forti le conseguenze della vicenda nella vita cittadina. De Rossi aveva avviato importanti azioni amministrative, come il nuovo regolamento per il mercatino mensile, le nuove disposizioni per la Fiera Franca e il bando e la gara per la gestione del camminamento di ronda. «Quanto avvenuto - sottolinea l'avvocato difensore Andrea Bertollo - è inqualificabile, coinvolge persone al di fuori della causa in corso di definizione, creando un clima intimidatorio gravissimo».
Michelangelo Cecchetto
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Ultimo aggiornamento: 11:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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