PADOVA - Finirà quasi sicuramente sul filo di lana la corsa tra Bitonci e Giordani perciò, in casi come questi, è bene non trascurare nulla e soprattutto marcare a uomo l'avversario. Massimo Bitonci, campione uscente, apre uno spazio all'Arcella e Sergio Giordani, lo sfidante, piomba sui mercati del quartiere. Uno punta alla Guizza e arriva il concorrente. Almeno è così, ad ascoltare i due staff che si accusano reciprocamente di plagio ma anche di spionaggio attraverso video effettuati con i cellulari. Il ring ieri era alla Guizza, anche se gli sfidanti non sono arrivati a contatto diretto. Inizia di buon'ora Bitonci, arrivato verso le 9 e con l'apprensione di doversi sganciare nel giro di un'ora perché attesa in tv. L'ex sindaco si presenta in spezzato scuro, giacca abbinata a un pantalone un po' stazzonato, cravatta sbadatamente allentata sul collo. Stringe mani e ascolta le vecchiette che gli vanno a parlare dei loro problemi e soprattutto delle loro paure: la sicurezza, gli stranieri, gli zingari. Nel quartiere infatti insiste un'ampia area di edilizia pubblica, popolata da turbolente famiglie multietniche. Poi il traffico, le auto che sfrecciano via veloci, i parcheggi, la trascuratezza delle aree verdi e infine il tram che in certi punti sfiora pericolosamente i marciapiedi. Anche in questo caso i duellanti si rimpallano le accuse: progettato da Flavio Zanonato, iniziato da Giustina Destro, completato da Zanonato. E ciascuno è convinto di individuare nell'avversario la responsabilità degli errori di realizzazione...
Ultimo aggiornamento: 11:02
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