Un anno dalla scomparsa di Isabella: tutti i punti bui dell'inchiesta

Domenica 15 Gennaio 2017 di Marco Aldighieri
Isabella Noventa, Manuela Cacco, Debora e Freddy Sorgato
PADOVA - Oggi è passato giusto un anno dalla scomparsa di Isabella Noventa, la segretaria di 55 anni di Albignasego uccisa tra la sera del 15 e la notte del 16 gennaio 2016. Il suo corpo non è mai stato trovato e per il suo omicidio sono finiti dietro alle sbarre Freddy e Debora Sorgato, e la tabaccaia veneziana Manuela Cacco.

L'ULTIMA VOLTA
Isabella è stata vista viva per l'ultima volta la sera del 15 gennaio dell'anno scorso alle 21.30, quando in compagnia di Freddy Sorgato è uscita dalla pizzeria Est Est Est di Lion di Albignasego. La donna è salita nell'Audi A6 avant del ballerino e poi si volatilizzata nel nulla. Secondo gli inquirenti Freddy l'ha accompagnata nella sua villa di Noventa in via Sabbioni 11.

L'OMICIDIO
Isabella una volta arrivata nell'abitazione del ballerino è stata assassinata. Freddy, due giorni dopo l'arresto davanti al Gip Cristina Cavaggion, ha dichiarato di avere ucciso Isabella soffocandola durante un gioco erotico. Ma gli investigatori credono di più al racconto di Manuela Cacco, che quella sera è rimasta all'esterno della villa all'interno della sua Polo. Per chi indaga Debora Sorgato ha colpito due volte sulla testa con una mazzetta da muratore Isabella, e poi l'ha finita soffocandola con una corda e mettendole un sacchetto in testa.

L'OCCULTAMENTO
I tre, secondo l'accusa, hanno poi occultato il cadavere. Freddy al Gip ha raccontato di avere gettato il corpo nel fiume Brenta, non lontano dalla sua villa. Svariate sono state le ricerche in acqua, ma non è mai stato trovato il corpo. Il 19 febbraio è morto annegato, a un passo dalle chiuse di Stra, il sub della polizia Rosario Sanarico. Il sommozzatore è rimasto impigliato in una conduttura e non è riuscito a risalire. Gli inquirenti hanno cercato il cadavere anche sotto terra, nei campi vicino alla villa di Freddy e in alcuni capannoni di proprietà della famiglia  Sorgato, ma nulla. I vigili del fuoco hanno scandagliato pure il laghetto artificiale tra la Stanga e l'Ikea, chiamato il lago di Padova. La Squadra mobile ha seguito anche altre due piste: il corpo in un cassonetto, e il cadavere nascosto in un camion e trasportato all'estero. Ma nessuna delle due è risultata valida.

LA MESSINSCENA
I tre a mezzanotte e trenta del 16 gennaio del 2016 hanno organizzato la messinscena. Utilizzando l'Audi A6 di Freddy e la Golf di Debora, si sono diretti nel centro storico di Padova. Qui Cacco con addosso il giubbetto bianco di Isabella, è passata sotto le telecamere di videosorveglianza con il chiaro intento di essere scambiata proprio per la segretaria di Albignasego. Far credere che Isabella era ancora viva sarebbe stato il loro alibi, ma il giorno dell'arresto Cacco ha confessato il trucco.

IL POMERIGGIO DEL 16
Passata da un paio d'ore l'ora di pranzo Paolo Noventa, fratello di Isabella, sabato 16 gennaio si è recato alla villa di Freddy per chiedere al ballerino come mai la sorella non era rientrata a casa dalla madre. Nella villa era presente anche Debora. Freddy ha dichiarato che non sapeva nulla, e che Isabella intorno alla mezzanotte gli aveva chiesto un passaggio in centro dove aveva appuntamento con un'amica. Paolo Noventa non si è fidato e il giorno stesso ha presentato denuncia di scomparsa della sorella in questura.

LE INDAGINI
Gli inquirenti hanno incastrato i tre scoprendo la messinscena, ma alle indagini mancano il corpo, l'arma del delitto e il movente. Inoltre nella villa di Freddy non è stata trovata alcuna traccia di Isabella. Eppure, per tre volte gli investigatori della Scientifica hanno passato al setaccio i due piani dell'abitazione. E anche le macchine non hanno aiutato a risolvere il giallo della scomparsa del corpo. 

GLI ARRESTI
I tre sono stati arrestati giusto un mese dopo il delitto di Isabella, il 16 febbraio. Sono accusati di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere in concorso. Manuela Cacco deve rispondere anche di atti persecutori nei confronti di Isabella e di simulazione di reato. 
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