PADOVA/ROVIGO - Dalle passerelle di Miss Italia all'enologia. Elisa Dilavanzo, giovane sommelier rodigina, oggi si occupa di una tenuta vitivinicola sui Colli euganei che produce moscato giallo fior d'arancio. Una varietà particolare che trae i suoi sentori dal terreno di origine vulcanica, ricco di trachite, calcare e argilla, che in questo vigneto si mescolano alla marna e al limo, da qui il nome Maeli.
Elisa, un passato da modella (finalista a Miss Italia e Miss Universo) e presentatrice tv, è entrata nel vino da autodidatta, non essendo figlia d'arte né di un territorio particolarmente vocato: «Viaggiavo molto e ho incontrato persone che mi hanno fatto apprezzare il vino. Così ho deciso di iscrivermi ad un corso per sommelier: da lì è nato tutto». Era il 2008 e dopo il diploma sono accadute molte altre cose.
Il successo al concorso Charme Sommelier, l'incontro con Gianluca Bisol, della storica famiglia del Prosecco a Valdobbiadene che la incoraggia ma, soprattutto, quello del tutto casuale - con Massimo Sabbion, proprietario di vigneti a Monte Fasolo, al tempo sommersi dai rovi, che le disse: «Invece che vendere vino prova a produrlo visto che ti piace tanto.
Detto, fatto.