Coronavirus, prefetto e sindaco infuriati: «Non è una vacanza, serve più rispetto»

Martedì 17 Marzo 2020 di Gabriele Pipia
Padovani sull'argine
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PADOVA «Incoscienti». Il prefetto Franceschelli non ci pensa su nemmeno cinque secondi. Quando gli viene chiesto cosa ne pensa dei padovani che si ammassano sugli argini per passeggiare all’aria aperta, alza la voce e risponde di getto: «Incoscienti». Quella che in ogni altro periodo dell’anno sarebbe un’attività apprezzabile, per la salute di ognuno e per valorizzare gli angoli naturalistici della città, ora viene vista da Palazzo Santo Stefano come fumo negli occhi. «La gente deve capire - sbotta Renato Franceschelli - che il decreto del presidente del Consiglio non è una sorta di licenza per potersene andare in vacanza. Un conto è andare a fare jogging da soli, rispettando sempre il metro di distanza, e poi tornarsene a casa. Un altro conto, ben peggiore, è andare a prendere il sole come se nulla fosse. Chi si ammassa sugli argini non si rende conto che mette in pericolo se stesso e gli altri. Il decreto consente le attività motorie all’aperto, non gli ammassamenti». 

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LE SEGNALAZIONI
Tutto nasce dalle diverse segnalazioni pervenute nel weekend (ma non solo) soprattutto dalla zona del Bassanello, del Ponte Quattro Martiri e del lungargine che porta fino a San Gregorio. Polizia locale e Protezione civile sono intervenute più volte, ma qualcuno ha pensato addirittura di strappare i nastri bianchi e rossi che impedivano gli accessi in alcuni punti. Certe foto scattate alle nove del mattino o alle cinque del pomeriggio parlano da sole, e allora ieri ha deciso di intervenire anche il sindaco Giordani. E le sue, come quelle del prefetto, sono parole durissime.

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I RISCHI
«Forse qualcuno non ha capito - esordisce il sindaco - che in questa situazione c’è in gioco la vita delle persone. Si può morire, se non fosse ancora chiaro. Magari qualcuno si sente immune da tutto ciò perché giovane, forte e atletico, ma bisogna ricordare due cose: anzitutto i dati ci dicono che questo virus colpisce anche persone di giovane età, e poi in ogni caso bisogna preservare la salute delle persone anziane e delle altre categorie deboli. Le disposizioni e i provvedimenti vanno rispettati, sappiamo tutti che sono dei sacrifici ma in questa fase vanno rispettati senza se e senza ma. Stiamo già facendo molti controlli ma se la situazione non migliorerà valuteremo altre azioni». In vista del prossimo weekend il Comune, come estremo rimedio, potrebbe pensare ad un presidio fisso dei vigili o addirittura alla chiusura di alcuni accessi. 

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L’APPELLO
Già sabato mattina Chiara Gallani si era fatta sentire via Facebook con un appello. L’assessora al Verde sa che gli argini sono un luogo di ristoro e respiro per molti cittadini, ma ribadisce che ora c’è un’altra priorità: «Gli argini sono anche vie di comunicazione e in questo momento sono aperti. Ci appelliamo alla vostra responsabilità per evitare di doverli chiudere, e dover sottrarre a tutti anche questo spazio. Non si può sigillare fisicamente tutta la città, ma non si possono creare situazioni di pericolo. Non accalcatevi, dobbiamo aiutarci e proteggerci». 

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SICUREZZA
Ieri il sindaco ha diffuso una nota concentrandosi anche sui possibili pericoli notturni: «Con meno occhi di cittadini in giro si possono produrre rischi di vario tipo. La caduta di un albero, un malore improvviso, un principio di incendio. Ecco perché, da stanotte, anche due squadre della nostra Protezione civile, faranno un’attività di osservazione. Meritano un ringraziamento, ci stanno dando un aiuto davvero importante». 
Gabriele Pipia
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Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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