Claudio Bisio presenta il suo primo film da regista a Padova: «Un'emozione. La memoria non va mai cancellata»

L'attore ha parlato di "L'ultima volta che siamo stati bambini" con oltre 400 studenti all'Arcella

Lunedì 22 Gennaio 2024 di Marco Miazzo
La presentazione

PADOVA - L'attore Claudio Bisio ha incontrato questa mattina, 22 gennaio, 440 ragazzi padovani per presentare "L'ultima volta che siamo stati bambini", tratto dall'omonimo libro di Fabio Bartolomei incentrato sull'Olocausto. Un'importante occasione per ricordare a pochi giorni dalla Giornata della Memoria il 27 gennaio. «La memoria non va mai cancellata e questo film vuole essere una strada per non dimenticare senza dover costringere a farlo con una lezione di storia - spiega Claudio Bisio -.

Così come la "Vita è bella" di Benigni si tratta di un film leggero, che permette anche di sorridere, in cui però si parla un evento tragico della nostra storia». 

Il salto sulla sedia da regista

Scroscianti applausi degli studenti padovani al cinema Multiastra dell'Arcella per l'esordio di Bisio alla regia. «Trovarsi dall'altra parte della cinepresa è emozionante, non l'ho cercato perché sono e continuerò ad essere un attore - continua Bisio -. Diventare regista è stata una sorpresa: dopo aver letto il libro mi sono innamorato della storia, decisi a trasformala in film ci siamo messi a cercare una regista, ma i miei coproduttori mi hanno visto così preso dalla storia che mi hanno proposto di provare a fare il regista, ho accettato a patto di trovare prima i bambini giusti per fare i protagonisti». A Bisio sono serviti almeno un centinaio di provini per identificare i quattro attori del film, che sono riusciti ad interpretare perfettamente i personaggi del libro.

La trama

I quattro bambini legati da una forte amicizia vengono separati il 16 ottobre 1943 quando durante il rastrellamento del Ghetto di Roma uno di loro, ebreo, viene portato via dai tedeschi. A quel punto i tre amici decidono di partire in segreto per convincere i tedeschi a liberare il loro amico, seguendo i binari del treno sono disposti a raggiungere a piedi la Germania. Tante le peripezie dei tre ragazzi che riescono a strappare molti sorrisi senza dimenticare la tragedia dell'Olocausto. «La strada che ho scelto è rischiosa, è un film tra la commedia e la tragedia, un filo sottilissimo le divide e per questo è facile entrare nella farsa. Penso di essere riuscito a trovare una via di mezzo che mi appartiene - conclude -, direi che come regista sono riuscito nell'intento di realizzare né una commedia né una tragedia. Poi agli spettatori l'ardua sentenza».
L'evento è stata organizzato dal Progetto Giovani del Comune di Padova, in collaborazione con la Fiera delle Parole, all'interno di una rassegna settimanale in occasione della Giornata della Memoria.

Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 21:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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