Trovata morta e legata: preso ​dopo un anno il killer di Liliana

Venerdì 12 Gennaio 2018
Trovata morta e legata: preso dopo un anno il killer di Liliana
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ESTE - Arrestato a un anno e mezzo dal fatto, l'autore dell'omicidio dell’anziana Liliana Armellini, il cui corpo senza vita fu rinvenuto la mattina del 23 maggio 2016 al piano terra della sua abitazione di via Pilastro 71 in Este. A catturare il presunto killer - un 37enne italiano originario di Casale di Scodosia (Pd), Michele Bonaldo - i Carabinieri del Comando Provinciale di Padova. Nei suoi confronti il gip del tribunale di Rovigo Alessandra Martinelli ha firmato un'ordinanza di custodia cautelare il 14 dicembre 2017 per omicidio a scopo di rapina e ora è stato rintracciato e portato in casa circondariale a Rovigo. 

A CACCIA DEI SOLDI NASCOSTI IN CASA
​Nella notte tra il 22 e il 23 maggio Bonaldo si sarebbe introdotto nella casa della vittima che conosceva perché lì aveva svolto alcuni piccoli lavoretti e perché era stato il compagno della badante. Si sarebbe quindi introdotto nell'abitazione delle due anziane e, dopo aver immobilizzato la vittima con del nastro adesivo, l'avrebbe picchiata al volto e al corpo e infine soffocata. Il rapinatore avrebbe rubato una somma di circa mille euro, mentre invece non ha trovato quella più consistente di 10mila euro di cui conosceva l'esistenza ma non il nascondiglio.

ERA IL FIDANZATO DELLA BADANTE
All'epoca dei fatti venne sentita la badante della donna - che viveva con la sorella - una 35enne di Este, sentimentalmente legata all'indagato. Bonaldo aveva precedenti, era tossicodipendente e senza un'occupazione stabile, conosceva le sorelle Armellini ed era anche stato nella loro abitazione per fare piccoli lavoretti. Per trovarsi un'alibi la notte dell'omicidio l'uomo aveva lasciato il cellulare ad un cugino minorenne estraneo ai fatti, chiedendogli di inviare messaggi alla sua compagna dell'epoca, la badante della vittima. Ad inchiodarlo sono state le tracce biologiche repertate sulla scena del crimine, in particolare ritrovate sulle maniglie delle porte e sul corpo della vittima: il Dna corrisponde a quello di Bonaldso.

IL DELITTO
La vittima, 73 anni, molto conosciuta in paese perché aveva lavorato come barista, era stata ritrovata dalla badante riversa in terra nell'ingresso della casa in cui viveva con la sorella disabile, con sangue che usciva dalla testa, in una posizione compatibile con una caduta.
Le caviglie, però, erano legate con del nastro adesivo e una delle camere da letto era stata trovata in disordine. Inoltre, i carabinieri, avevano notato che mancava il portafogli della vittima. Sul caso hanno indagato anche i Ris di Parma.
Ultimo aggiornamento: 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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