Patenti ritirate e falsi permessi provvisori: in sei raggirati dal truffatore

Mercoledì 22 Agosto 2018 di Marco Aldighieri
Indagine dei carabinieri
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CAMPOSAMPIERO - È stato bloccato un business da migliaia di euro relativo al rilascio di permessi provvisori di guida falsi. Alcuni automobilisti sono arrivati a pagare il documento taroccato fino a 800 euro. Nei guai è finito l’impiegato 40enne di Piombino Dese, Mattia Favaro volto noto alle forze di polizia. L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Sergio Dini, titolare delle indagini, per i reati di truffa e falso in atto pubblico. Le persone raggirate sarebbero almeno sei, ma secondo i carabinieri di Camposampiero sono molte di più.
 
LA TRUFFA
Favaro, secondo l’accusa, avrebbe venduto almeno sei permessi provvisori di guida falsi, con tanto di timbri della Motorizzazione civile e della Prefettura, a sei automobilisti. Guidatori a cui la patente è stata sospesa e che fino alla conclusione della loro pratica, come previsto per legge, possono chiedere un documento provvisorio per condurre la macchina. Ma si sono fidati della persona sbagliata. Le false patenti di guida provvisoria sono state pagate da un minimo di 100 euro a un massimo di 800 euro. Per l’accusa Mattia Favaro ha incassato, nell’arco del 2017, diverse migliaia di euro truffando gli ignari automobilisti. I guidatori sono già stati sentiti dagli inquirenti, non invece Mattia Favaro.
LE INDAGINI
A scoprire l’affare illegale sono stati i carabinieri della stazione di Camposampiero. Attraverso una serie di controlli stradali, si sono imbattuti in un paio di automobilisti in possesso del permesso provvisorio di guida “rilasciato” dall’impiegato 40enne. Da qui è stato facile per gli uomini dell’Arma risalire a Mattia Favaro, anche perchè molte delle persone raggirate hanno fatto il suo nome agli inquirenti. I carabinieri hanno perquisito l’abitazione del quarantenne, ma non hanno trovato nulla di rilevante per le indagini. Intanto almeno sei permessi provvisori di guida sono stati sequestrati, ma secondo gli investigatori l’impiegato di Piombino Dese nell’arco del 2017 ne ha smerciati molti di più. Il fascicolo, aperto per truffa e falso in atto pubblico, infatti non è stato ancora chiuso. Ma chi è Mattia Favaro? A marzo di quest’anno ha patteggiato tre anni e cinque mesi per avere rapinato una prostituta nel settembre dell’anno scorso. Fingendosi un cliente ha organizzato l’appuntamento con la 26enne “lucciola” nella sua casa di Piombino Dese. Appena la giovane ha messo piede nell’abitazione, Favaro l’ha afferrata per il collo e le ha puntato in faccia un coltello. Terrorizzata la prostituta gli ha consegnato alcuni anelli e una catenina in oro. Poi, sotto la minaccia dell’arma, l’ha fatta salire in macchina e l’ha condotta davanti a un bancomat dove l’ha costretta a prelevare 250 euro.
Marco Aldighieri
Ultimo aggiornamento: 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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