Incubo burocrazia: 86 pratiche per aprire un'officina

Mercoledì 10 Ottobre 2018
Incubo burocrazia: 86 pratiche per aprire un'officina
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 Cosa passa tra la decisione di aprire un'officina e il primo bullone avvitato? Un sacco di scartoffie: l'aspirante autoriparatore deve sbrigare fino a 86 adempimenti, contattare fino a 30 enti diversi per ben 48 volte e spendere 18.550 euro. Non va molto meglio ad un falegname, che di pratiche ne ha 78 sparse fra 26 strutture a cui rivolgersi in 39 occasioni, ma deve sborsare 19.742 euro. A rilevarlo è Comune che vai, burocrazia che trovi, la prima edizione dell'Osservatorio della Cna, a cui hanno partecipato anche le associazioni territoriali di Venezia, Padova e Vicenza. Lo studio ha misurato il peso burocratico che grava sull'avvio delle piccole e medie imprese, prendendo ad esempio cinque tipologie: autoriparazione e falegnameria, appunto, ma anche acconciatura, bar e gelateria. Di ognuna sono stati calcolati in dettaglio i numeri degli adempimenti, degli enti coinvolti, delle operazioni necessarie  all'apertura, nonché il costo complessivo dell'intera autorizzazione. Ecco allora che, per un salone di parrucchiera, occorrono 65 adempimenti in 26 enti, 39 atti e 17.535 euro. Un barista deve affrontare 71 passaggi in 26 strutture, con cui può arrivare a interfacciarsi fino a 41 volte, versando 14.667 euro. Un gelatiere, invece, ha la necessità di sottostare a 73 obblighi imposti da 26 enti, con cui confrontarsi 41 volte, fino a versare 12.660 euro.
IL COMMENTOCifre oggettive, rimarca Alessandro Conte, presidente di Cna Veneto: «Lo diciamo da anni che la burocrazia non ci è amica, ma con questo report purtroppo andiamo a dimostrare che la realtà ha superato e non di poco fantasia e sensazioni. Ma se questi dati sono focalizzati su nuove aperture di impresa, non è che chi l'impresa l'ha già non si deve confrontare quotidianamente con uffici e burocrati. Quasi ogni giorno della nostra vita imprenditoriale prevede un adempimento che spesso equivale ad un costo, non fosse altro che per il tempo necessario ad assolverlo. Chiediamo una sforbiciata, l'unificazione di competenze e l'uso della digitalizzazione che permetta ai diversi soggetti della pubblica amministrazione di dialogare tra loro senza bisogno della presenza fisica dell'imprenditore». Alcune proposte concrete dell'associazione: «Una modulistica unica per le insegne di esercizio, la semplificazione per l'autorizzazione unica ambientale e per gli adempimenti sui rifiuti, la ridefinizione delle classi di rischio per il servizio sanitario nazionale».
A.Pe.
Ultimo aggiornamento: 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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