PADOVA - Terrorismo, misure di sicurezza pure in piscina. «Se ci segnalano donne con burka o burkini siamo pronti a intervenire e a controllarle». L’assessore alla Polizia locale Maurizio Saia non abbassa la guardia nell’estate della paura e se strade e obiettivi cosiddetti sensibili, dai luoghi di culto alla stazione ferroviaria, sono pattugliati, ecco che gli impianti sportivi e del divertimento non devono sfuggire agli accertamenti degli agenti. E quindi anche le islamiche che dovessero presentarsi, nel dedalo di bikini, pareo e piercing all’ombelico, con il volto velato oppure con il costume da bagno che copre interamente il corpo. Afferma l’assessore: «Se dalle piscine sollecitano il nostro intervento per la presenza di donne in burka o con il costume burkini saremo pronti alle verifiche».
«I controlli ci sono - dice ancora l’assessore -. Nel caso delle piscine, presentarsi con un costume da bagno islamico potrebbe violare il regolamento interno della struttura sportiva, non solo richiamare simboli dell’estremismo con relativo, e comprensibile, allarme».
Ultimo aggiornamento: 15:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA «I controlli ci sono - dice ancora l’assessore -. Nel caso delle piscine, presentarsi con un costume da bagno islamico potrebbe violare il regolamento interno della struttura sportiva, non solo richiamare simboli dell’estremismo con relativo, e comprensibile, allarme».