Bambina di 3 anni annegata, il racconto dei testimoni: «Abbiamo visto i bimbi giocare, poi le urla»

Il grido disperato della madre alla notizia del ritrovamento, i vicini: «Ci ha fatto venire la pelle d'oca»

Domenica 17 Luglio 2022 di Marina Lucchin, Giovanni Brunoro
La bimba è uscita dal cancello lasciato aperto

STANGHELLA - I vicini di casa conoscono abbastanza bene la famiglia marocchina di Mohamed o Aisha che vive al 103 di via Canaletta inferiore. Qualcuno di loro rimaneva incantato a vedere i loro figli, belli come il sole, giocare con gli altri amichetti nel giardino. Quando hanno sentito le urla disperate di richiamo dei genitori della piccola Yakout tutti, nei dintorni, si sono allarmati. Qualcuno ha anche cercato di aiutare le due coppie, terrorizzate dalla scomparsa della bimba. E quando i pompieri hanno ritrovato il corpo della piccola, per tutti è stato un dolore enorme. «Era tutto il pomeriggio che vedevamo i bambini giocare. Questi che abitano qui ne hanno due, i loro amici che sono arrivati oggi - racconta una vicina di casa - ne avevano altri due, la bambina e un neonato che stava in braccio alla mamma. Erano una gioia per gli occhi, anche perché ormai non si vedono più tanti bambini giocare come si faceva una volta. Stanno sempre al cellulare o al tablet. Poi mentre ero in casa ho iniziato a sentire le voci che chiamavano la piccola. Pensavo che stessero giocando con lei, ma poi sono diventate troppo insistenti e così sono uscita per vedere che era successo. La cercavano disperatamente». Qualcuno ha tentato di dar loro una mano per cercarla, ma poi è arrivata la notizia devastante del ritrovamento del suo corpo. Lo strazio della madre ha fatto venire la pelle d'oca a tutti coloro che hanno sentito il suo grido disperato appena appresa la notizia.

Un sorriso così bello

D'altro canto per gli Affane quella bambina era tutto il loro futuro. Yakout era nata dopo tanto tempo che papà Abdelhakim Affane e mamma erano sposati. Aveva portato tanta felicità alla coppia. La piccola aveva qualche piccolo problema di salute, ma era seguita con grande amore e attenzione dalla famiglia. La coppia, che di recente era stata allietata dall'arrivo di un altro bebé, vive in via Terraglio a Mestre, in un grande condominio dove i rapporti sono molto superficiali tra vicini.

Ma tutti si ricordano degli Affane, sia perché il sorriso della piccola Yakout era così bello che tutti la guardavano, sia perché nello stesso appartamento, prima di loro, ci abitava il fratello di Abdelhakim, il primo della famiglia ad arrivare in Italia prima di sposarsi e trasferirsi in Francia. Quando il fratello del padre della piccola si era stabilizzato a Mestre, aveva chiamato a vivere con lui Abdelhakim assicurandogli che in Italia poteva iniziare una vita migliore. E qui in Italia Abdelhakim aveva trovato anche l'amore, una ragazza marocchina come lui, che proviene dalla stessa zona del Paese magrebino. Quando il fratello si trasferì in Francia, la coppia di sposi venne a vivere in via Terraglione. Ma a volte i due se ne andavano, portando con sé i figli. Spesso si rifugiavano a casa di questi amici residenti a Stanghella perché si conoscevano fin dall'infanzia in Marocco. Loro abitano in questa casetta in mezzo al verde ed entrambe le coppie la ritenevano un'ottima soluzione per far giocare al sicuro i figlioli assieme, invece che in un parco pubblico di Mestre. Nessuno avrebbe mai immaginato una tragedia simile.

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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