PADOVA - Acquistava sotto costo auto per poi rivenderle a prezzi competitivi. Il tutto frodando l'Iva. Questa l'accusa nei confronti di una società della Bassa padovana e del suo amministratore. Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale di Padova hanno dato esecuzione a un decreto, emesso dal Gip del Tribunale di Rovigo, che dispone il sequestro preventivo di beni e conti pari a oltre 2 milioni di euro.
Le indagini
Tutto ha inizio da un controllo fiscale svolto dall'Agenzia delle Entrate. La società avrebbe utilizzato fatture inesistenti, per un volume d'affari di oltre 10 milioni di euro, emesse da società locate nelle province di Alessandria, Brescia, Ferrara, Messina, Milano, Ravenna, Roma, Savona, Treviso e Vicenza.
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Non solo, venivano interposti privati nell'acquisto di veicoli di origine europea o della Repubblica di San Marino senza assolvimento degli obbligi Iva, sempre grazie a false attestazioni. I finanzieri hanno arricchito il quadro probatorio con elementi tratte dalle loro banche dati. Quindici i conti correnti sequestrati oltre a tre immobili commerciali e due residenziali e 11 auto di pregio.