Sindaci disarmati contro le lucciole
​Il giudice annulla la multa al cliente

Giovedì 20 Aprile 2017 di ​Mauro Giacon
Sindaci disarmati contro le lucciole Il giudice annulla la multa al cliente
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PADOVA - In Italia la libertà è sacra. Anche quella di prostituirsi. Anche quella di un settantenne di caricare in auto di sera una signorina in minigonna e di portarla verso casa. Potrebbe essere questo uno dei motivi per cui il Giudice di pace Davide Piccinni ha annullato la multa di 500 euro fatta dai vigili a norma del regolamento di Polizia urbana che impedisce di intrattenersi in auto con persone che si atteggino in modo inequivocabile. «Aspettiamo le motivazioni - dice l'avvocato Massimiliano Tognon che ha redatto il ricorso - ma credo di poter affermare che il giudice sosterrà il mio impianto. Ovvero che i sindaci non si possono inventare poteri che non hanno. Vanno bene le ordinanze contigibili e urgenti, per fatti gravi, ma dettare legge come ha fatto Zanonato nel 2011 con la sua ordinanza anti prostituzione no». E allora non va bene neanche quella di Bitonci del 27 febbraio 2015 - poi recepita proprio nel Regolamento di Polizia - che fotocopia quella di Zanonato e oltre alle multe ai clienti aggiunge anche quelle alle prostitute: 500 euro per tutti. I due almeno su questo punto sono sempre stati d'accordo. Sono vietate la sosta in luogo pubblico in atteggiamento di palese prostituzione. E fermare la macchina per contrattare. Insomma stavo solo chiedendo un'informazione non regge. Non parliamo poi di caricare in auto una lucciola. Anche solo chiudere la portiera per Zanonato era una conferma dell'avvenuta violazione...
 
 
Ultimo aggiornamento: 15:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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