Animali estinti "rivivono" nell'Orto Botanico di Padova

Giovedì 23 Marzo 2017 di Ines Thomas
Animali estinti "rivivono" nell'Orto Botanico di Padova
PADOVA - Il pianeta Terra sta perdendo circa trentamila specie viventi all'anno, che vuol dire tre all'ora. E da Padova parte un grido d'allarme perchè l'uomo sia più attento e responsabile verso l'habitat che lo circonda e nel quale vive. E' questo uno dei temi della mostra all'Orto Botanico di Padova dal titolo Estinzioni. Storie di animali minacciati dall'uomo coordinata da Telmo Pievani, professore associato al Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche ed è titolare dell'insegnamento di Antropologia. La mostra-evento fa riflettere sull'«emergenza salute» del pianeta Terra e lo fa attraverso la storia di alcune, troppe, specie di animali estinti o in via di estinzione. Il viaggio all'Orto Botanico porta il visitatore a contatto con le grandi sculture dell'artista Stefano Bombardieri che ha realizzato cinque animali a grandezza naturale, alcuni di essi tassidermizzati (una sorta di imbalsamazione) del Museo di Zoologia e di Veterinaria di Padova e con esemplari provenienti dalle collezioni di specie protette del Museo Cappeller e di Storia Naturale di Bassano del Grappa. Sono trentaquattro in tutto gli animali in mostra, collocati in un percorso che inizia dall'entrata del vecchio Orto Botanico e che attraversa le sale del moderno Giardino delle Biodiversità, dalla foresta tropicale fino ai deserti africani e del Centro America.

Ad aprire il percorso, ecco il Dodo, l'animale estinto fin dal 1600, simbolo della fauna in pericolo. All'esterno dell'Orto, sono collocate le opere di Bombardieri: il rinoceronte (ne restano 30 mila esemplari), la tigre siberiana (solo 2.700), l'elefante indiano, il gorilla che è il più minacciato (ne restano solo 723) e l'ippopotamo. Nell'ultima sala, si trova un piccolo animale estinto: è il Podilimbo Gigante, dichiarato estinto dal 1994. Le cause sono da ricercare anche nella caccia e nel prelievo delle sue uova. Lì vicino, si trova il lupo: una specie vulnerabile in Italia a causa del bracconaggio. Anche il leopardo e il ghepardo sono animali vulnerabili a causa della frammentazione dell'habitat e della caccia.

A chiudere la mostra, un video illustra il progetto in corso. «L'impoverimento degli ecosistemi, causato dalle attività umane si aggrava - ha spiegato Pievani - La differenza con le cinque precedenti sta nella velocità in cui si sta realizzando. Le cause che stanno portando l'estinzione di specie vegetali ed animali sono da ricercare in vari fattori, per esempio le deforestazioni, l'inquinamento, il cambiamento climatico, la caccia». Come ha spiegato la comunità scientifica, l'estinzione è oggi da cento a mille volte superiore al periodo precedente alla comparsa dell'homo sapiens.
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