«Ho pestato a sangue il tuo amante»
ma se l'è presa con l'uomo sbagliato

Venerdì 11 Dicembre 2015
«Ho pestato a sangue il tuo amante» ma se l'è presa con l'uomo sbagliato
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PADOVA - Ha dell’incredibile la disavventura capitata l’altra sera ad un ventiduenne padovano. Il poveretto è finito al pronto soccorso dopo essere stato picchiato da uno sconosciuto che l’avrebbe scambiato per l’amante della moglie.

Sono le ventuno quando il ragazzo posteggia la propria auto in via Pindemonte, alla Guizza. Sta aspettando che scenda la sua ragazza. Mentre è in attesa all’interno dell’abitacolo si accorge che un individuo, in evidente stato di alterazione, sta tentando di forzare la portiera. L’uomo proferisce parole incomprensibili inveendo contro il malcapitato. Il ventiduenne decide di aprire la portiera per capire cosa stia accadendo. Fa appena in tempo ad uscire dall’auto che viene investito da una sequela di pugni e schiaffi. I suoi occhiali da vista volano sull’asfalto. L’aggressore continua ad urlargli addosso nella sua lingua. Spaventato e acciaccato, il ragazzo riesce finalmente a sottrarsi ai colpi dello sconosciuto e fugge via. Si rifugia in casa della fidanzata da dove chiama il 113. Sul posto arrivano gli agenti di una volante. Mentre stanno raccogliendo la sua denuncia, i poliziotti vengono contattati dalla centrale. In via Pindemonte, a poche decine di metri dal luogo in cui si trovano, si sta consumando una lite familiare. Gli agenti vanno a dare un’occhiata. Trovano una donna di origini romene, 47 anni, in lacrime.È appena stata picchiata dal consorte. Racconta ai poliziotti che il marito è convinto di essere stato tradito. E ha scoperto anche chi è l’amante. La descrizione dell’aggressore fornita dal 22enne riconduce al marito della donna, un 47enne, anch’egli romeno. Il ragazzo lo riconosce senza ombra di dubbio. I poliziotti lo denunciano per lesioni personali e danneggiamenti. L’uomo ammette le proprie responsabilità. Ha perso la testa in quanto convinto del tradimento della consorte. Era andato a cercarla al lavoro ma non l’aveva trovata. E non c’era neppure la sua bici. Aveva provato a contattarla al telefono. Lei gli aveva risposto in maniera evasiva. Era tornato precipitosamente a casa e aveva individuato nel ragazzo, posteggiato davanti all’abitazione, il responsabile del tradimento.
Entrambe le vittime hanno concluso la serata al pronto soccorso, con ecchimosi e tumefazioni in varie parti del corpo. I medici hanno dimesso il ragazzo con una prognosi di dodici giorni mentre la donna se la caverà in due settimane.
Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 08:52

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