Olimpiadi Milano Cortina 2026. Sindacati bocciano villaggio olimpico a Fiames: «Recuperiamo quello di Borca»

Per Cgil, Cisl e Uil il recupero potrebbe essere più utile alla comunità del Centro Cadore

Sabato 10 Giugno 2023 di Claudio Fontanive
Villaggio olimpico, i sindacati propongono un'alternativa

CORTINA (BELLUNO) - No al villaggio olimpico a Fiames, sì al recupero dell'ex villaggio Eni a Borca. Con questo obiettivo partirà una raccolta di firme da inviare al Cio e agli enti locali. Per Cgil, Cisl, e Uil i Giochi Olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 devono essere, oltre che un occasione di sviluppo e promozione di territorio, una risposta reale ai princìpi che il Comitato olimpico internazionale definisce come fondamentali per le manifestazioni sportive, ovvero di sostenibilità ed "eredità" ad evento concluso.

Il progetto

Per le sigle, i 39 milioni di euro previsti per la costruzione del villaggio a Fiames, oltre a non lasciare alcuna eredità, in quanto il progetto prevede di costruire e poi smontare gli edifici prefabbricati, portano con sè anche altre pesanti conseguenze per la popolazione. Massimiliano Paglini segretario Cisl Belluno Treviso ha le idde chiare: «Siamo andati a vederci i criteri del Cio sulla definizione degli impianti e strutture olimpiche. È emerso che lo stesso comitato fornisce direttive precise e che le strutture costruite sui territori devono essere tali da lasciare effetti positivi alle popolazioni.

Da qui è nata la nostra elaborazione, suffragata anche da approfondimenti tecnici, con una proposta che mette in discussione l'ipotesi di costruire il villaggio olimpico a Fiames sul letto del Boite».

La proposta

Gli fa eco Denise Casanova segretaria Cgil Belluno: «Recuperare l'ex villaggio di Borca, oltre che riqualificare un patrimonio culturale e ambientale risalente al '900, significa ospitare sì gli atleti nei 15 giorni delle Olimpiadi, ma successivamente tale struttura potrebbe essere destinata ad area di residenzialità per tutta la comunità del Centro Cadore, e utilizzabile anche per un centro congressi, e comunque resterebbe come importante eredità per la popolazione locale». Il prosieguo del documento spiegato dalle parole di Sonia Bridda, segretaria provinciale Uil: «Investire i fondi olimpici assieme a quelli del Pnrr nell'ex villaggio Agip significherebbe mettere in sicurezza i cittadini di Borca e Cancia che abitano in una zona a rischio frana. D'altro canto anche il villaggio di Fiames non è sicuro in quanto collocato in zona P2 in prossimità del letto del torrente e quindi le esondazioni sono un problema di cui tenere conto, con conseguenti inevitabili interventi di prevenzione. Borca è addirittura in zona P3 e a rischio più elevato, ma siamo convinti che intervenire in questo caso è urgente. Si metterebbe in sicurezza anche la statale verso Cortina. In questo senso chiederemo alla Provincia un piano di contenimento frane».

Il messaggio

Ma il recupero del villaggio ex Agip di Borca rappresenterebbe, secondo le sigle sindacali, anche un importante segno di sostenibilità sociale, come sottolinea Denise Casanova: «Rispetto per l' ambiente, sviluppo culturale e una risposta a chi cerca casa. Lo faremo chiedendo ai cittadini cosa ne pensano, perchè rispetto a questa partita nessuno a oggi ha chiesto niente ai bellunesi. Un minimo di rispetto verso la popolazione che qui abita ci dev'essere. Faremo banchetti di raccolta firme, partendo a breve proprio da Borca, per poi arrivare in altre località della provincia. Mi auguro che questa proposta di buon senso venga accolta positivamente dalla popolazione e dagli enti preposti». L'interrogativo a questo punto è se ci siano i margini di tempo per la soluzione proposta: «Il progetto di Fiames - sottolinea Paglini - non è ancora operativo, c'è la possibilità di modificare i piani». Il villaggio di Borca è a rischio elevato, significa che c'è un'emergenza. «Se ci sono da spendere soldi, investiamoli subito con un progetto operativo. Si tratta soltanto di riqualificare l'area secondo le direttive del Cio», insistono i sindacati.

L'ipotesi

Se, come auspicano le sigle sindacali, il villaggio olimpico fosse individuato e realizzato a Borca, potrebbe ospitare circa 1.200 persone e potrebbe rispondere successivamente ai giochi Olimpici anche all'ospitalità turistica e soprattutto al "social housing" che tanto serve al territorio montano bellunese. Una raccolta firme che partirà quindi a giorni e che sarà consegnata alla Regione Veneto e al Cio, come rimarca Sonia Bridda: «Attraverso questo documento vogliamo aprire un confronto con le parti sociali ed economiche del territorio. Non abbiamo dubbi, il recupero del villaggio ex Agip e la messa in sicurezza dell'intera area di Borca di Cadore rispondono a principi vincolanti per l'emergenza climatica e la fragilità del territorio e di questo vogliamo mettere a conoscenza i cittadini, auspichiamo che la politica si pronunci sulla nostra proposta e ci aspettiamo quindi risposte chiare». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci