Thélios coglie l'occasione Safilo: piano milionario per la galvanica

L'azienda, nell'incontro coi sindacati, ha spiegato che assorbirà i 250 dipendenti entro 18-24 mesi

Mercoledì 19 Luglio 2023 di Lauredana Marsiglia
Thélios coglie l'occasione Safilo: piano milionario per la galvanica

LONGARONE - Oltre due ore di confronto tra l'amministratore delegato di Thélios, Alessandro Zanardo, e i sindacati territoriali e regionali unitamente alle Rsu di Safilo, storica azienda che lascia Longarone dopo una lunga e gloriosa storia. Il gruppo guidato da Angelo Trocchia ha infatti messo nero su bianco che il sito non è più strategico nonostante i numeri siano più che performanti. Da mesi si tratta per il salvataggio dei 458 dipendenti rimasti.

Thélios, dirimpettaia di Safilo, coglie l'occasione della dismissione confermando di voler rilevare la parte della galvanica, pre galvanica, verniciatura e montaggio, assorbendo nel contempo 250 dei 458 dipendenti. Lo farà nell'arco di 18-24 mesi. La prima tranche di investimenti per potenziare la produzione sarà di 4,5 milioni per arrivare ad una quindicina entro il biennio 2024-2025.


Il travaso di licenze

Thélios, secondo fonti sindacali, aveva già in mente di creare uno stabilimento per la galvanica, e la chiusura di Safilo, che ha un reparto interamente dedicato al settore del metallo, ha fatto gioco al colosso dell'eyewear nato da una jont venture tra Lvmh e la vicina Marcolin. Un travaso di licenze, personale e mezzi che sembra quasi studiato a tavolino, tanto combacia nel suo disegno finale. Safilo, infatti, a fine 2019, annunciava la perdita delle due grandi griffe, Dior e Fendi, passate, neanche a dirlo, a Thélios. Solo Dior occupava la gran parte della produzione di Safilo.
Soddisfatto dell'incontro il segretario provinciale Filctem, Gianni Boato: «Dieci e lode a Thélios - afferma -, peccato non rilevi tutti i lavoratori altrimenti si potrebbe arrivare alla beatificazione. La loro strategia, come ci è stato spiegato, è quella della qualità, del made in Italy». Insomma, chi passerà a Thélios potrà dormire sonni tranquilli, vista la solidità e la forza dell'azienda dietro alla quale c'è quel Lvmh, gruppo francese leader mondiale dei prodotti di alta qualità.

«Il piano non l'ho visto»

Più titubante invece Giampietro Marra, segretario provinciale Filctem: «Io un vero piano industriale non l'ho visto, altrimenti lo avrei in mano. Invece non ce l'ho. Noi abbiamo avanzato una serie di richieste sulle quale l'azienda farà degli approfondimenti. Per momento ci sentiamo ancora al palo. Sarà necessario un tavolo in Regione».


Il punto fermo

Su un passaggio concordano entrambi: i lavoratori non dovranno rimetterci un euro e Safilo dovrà farsi carico di integrare l'assegno di chi sarà costretto a stare in cassa integrazione finché non sarà assunto. Poi resta la partita degli altri 108 lavorati per i quali c'è un tavolo aperto con la friulana Innovatek. Nel frattempo i vertici Safilo vorrebbero chiudere la partita entro agosto. Ovvero tra meno di quindici giorni.

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