«Sposta la giostra o ti ammazzo»: Sinti a processo per estorsione

Mercoledì 23 Novembre 2016
«Sposta la giostra o ti ammazzo»: Sinti a processo per estorsione
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«Ti ammazzo, ti brucio la roulotte. Ti buttiamo giù la giostra e metto la mia». Minacce non tanto velate per costringere il giostraio Roberto Agnoletto, 54 anni residente a Annone Veneto, a lasciare lo spazio libero alla fiera di San Vittore di Anzù. Era il 3 maggio scorso e la situazione precipitò con un vero e proprio agguato teso dalla famiglia di sinti, i Major, residenti a Trento: in tanti si riunirono e arrivarono tutti insieme a Feltre per dare una lezione al 54enne. L'agguato alla fine terminò con un accoltellamento in cui rimase ferito Agnoletto, che rischiò la vita e rimase per diversi giorni in prognosi riservata.

Ora il 54enne sta bene, ma i rapporti tesi (per usare un eufemismo) con la famiglia Major, hanno portato ieri mattina a un udienza blindatissima in Tribunale a Belluno. Approdava di fronte al gup l'inchiesta per la presunta tentata estorsione che vede imputati il figlio Alex e papà Maurizio Major di 24 e 50 anni. Si temeva proprio che i due potessero essere presenti e potessero trovarsi ancora una volta a tu per tu con Agnoletto: in realtà non c'erano, ma erano rappresentati dall'avvocato di fiducia Emanuele Luppi del Foro di Verona. Alla fine l'udienza è stata rinviata per una questione tecnica: si tornerà in aula il 10 gennaio prossimo.
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