Il senso di Sofia per la neve: «Grazie Tarvisio, Cortina e...»

Domenica 22 Aprile 2018
Il senso di Sofia per la neve: «Grazie Tarvisio, Cortina e...»
Il post di Sofia Goggia, olimpionica azzurra di sci, oggi su Fb.
La grande campionessa ringrazia anche le nevi del Nordest: 

«Oggi é quel giorno. Quel giorno in cui la stagione finisce, per davvero. Stasera arriveró a casa e definitivamente, per la prima vera volta, poseró la medaglia e la coppa sulle credenza in camera mia, con la consapevolezza che rimarranno lì per un po'. Allora ripenso a quello che è stato e... Un bacio a te, cara neve. Che tanto mi hai tolto in passato e che tanto, tantissimo mi hai ridato in queste due ultime stagioni. Un anno fa mi hai permesso di conquistare il record di Coppe del Mondo e la mia prima medaglia a un evento iridato, il bronzo nel gigante di Sankt Moritz. Era stato tutto, ripeto, tutto COSI' facile, la stagione scorsa. Un po' come le magie; accadono e non sai il perché. Non sai il perché e manco lo vai a ricercare; sei contento che si compiano. E basta. Solo che tutti ti chiedono dove sia il trucco, come sia stato possibile ottenere qualcosa del genere, da zero, e soprattutto, se sarai in grado di ripeterti. Ti mettono in testa l'idea che riconfermati sarà più difficile, che il secondo anno é quello più cruciale e tu, che ti ritrovi in una situazione così diversa da tutte quelle in cui hai precedentemente vissuto, perdi un pochino il contatto con la realtà e inizi a credere , a quelle parole.

E la neve , che cercherai disperatamente, nelle calure estive, su ghiacciai ammaccati, e su pendii oltreoceano ti dará le risposte; sia quelle che cerchi ma anche , e soprattutto, quelle che non vuoi sentire ma che, allo stesso tempo, dovrai aver la forza di accettare. Perché tu , cara Neve, sei così: lo sei stata da sempre, lo sei e continuerai a esserlo; lo specchio della mia anima.. Un bacio a te cara Neve. Che mi hai fatto capire , a inizio stagione, quanto sorda fossi diventata; sia nei tuoi confronti che - e soprattutto - nei miei: come potevo sentirti, se io non riuscivo più a percepire me stessa? Non potevo... Dovevo ripartire da basi concrete, dovevo ricrearmi, costruire un nuovo percorso, fatto di piccoli passi però accompagnati da visioni lungimiranti. Allora sono ripartita da te, ricercando quella connessione primordiale che abbiamo probabilmente dalla prima volta in cui ti ho toccata, anni e anni fa. Ti ho riagganciata e subito mi hai fatto capire che saresti stata ancora lì, pronta a darmi tanto: se e solo se avessi trovato pienamente me stessa... E quella ricerca è partita definitivamente - e con estrema concretezza - a dicembre.

E durante tutta la stagione è stato un continuo crescendo; sono tantissimi i momenti che ricordo e che vorrei condividere. Potrei partire da quella sensazione di libertà e scioltezza che ho provato nel riscaldamento con gli sci da gigante in campo libero prima di affrontare il primo dei due superg a Val d'Isère; eri fresca quel giorno, cara Neve, e lì, con immensa mia gioia, ti ho percepito nuovamente. Potrei parlare dei primi giorni di gennaio quando a Tarvisio facevo doppio turno di allenamento; cercavo di sfruttarti ogni cm in ogni curva, cara Neve, anche quando gli allenatori ti salavano e, sebbene forse le condizioni non fossero ottimali, mi sentivo così felice che.. che finivo la giornata con la convinzione di aver sfruttato appieno l'allenamento, come se fosse stato il migliore al mondo.

Potrei ringraziarti e anzi, lo faccio, per avermi graziata a Cortina, per avermi fatta stare in piedi in una situazione alquanto critica; per avermi fatto capire , senza gravi conseguenze, che avrei dovuto rispettarti di più e che i miei limiti non avrei potuto più permettermi di superarli; o almeno, non con quella sfacciataggine. Ti ringrazio anche per la centratura che mi hai ridato a Garmisch, nel periodo pre olimpico, dove mi hai permesso di fornirmi consapevolezze e solidità , accompagnate però da un'attitudine lavorativa spiccata , attenta a qualsiasi dettaglio; in fondo, è sommando piccole cose ordinarie fatte estremamente bene che succede lo straordinario. E poi...

E poi quella magnifica sensazione che mi hai fatto provare durante il SuperG, quella profondissima autenticità che mi ha reso libera di essere pienamente me stessa su un paio di sci.. una incredibile emozione che custodisco gelosamente nel ricordo e che ogni tanto, lo ammetto, cerco di rivivere, come se me la volessi rimettere addosso, con il desiderio di non privarmene mai; quel giorno siamo state una cosa unica io e te, cara Neve. Certo è che a volte mi sento leggermente in imbarazzo quando dico che forse è proprio quello, il giorno in cui sono stata più felice con te: tutti vedono una medaglia buttata, ma io vedo il valore che mi hai dato e sono pienamente convinta che sia stato proprio il fatto di ripartire da lì che mi abbia poi permesso di farmi vincere qualche giorno dopo, nella Libera; ti ringrazio immensamente anche di questo, perché mi hai permesso di realizzare IL sogno che avevo sin da bambina. E poi la conquista più difficile della mia vita, mi hai messo severamente alla prova con la Coppa del Mondo di discesa libera in Svezia; so che sembra stupido e forse lo è, ma scendendo dal pullman che ci aveva condotte dall'aeroporto alla stazione di Åre io ho mosso i primi passi con estrema cautela , come per cercare subito la giusta connessione con te , pronta a recepire ciò che volevi dirmi di primo impatto e... mi hai permesso di ottenere anche quella bellissima coppa. Allora l'altro giorno al San Pellegrino ti ho raggiunta e mi sono rifugiata da te, tra tutti quegli impegni mediatici e istituzionali che ho avuto in questo folle aprile e.... ti ho baciata per davvero, mentre ti accarezzavo a mani nude, cara Neve, stesa in fondo a un tracciato di gigante; ti ho baciata tra le lacrime di stanchezza e sfinimento ma, allo stesso tempo, nelle immense gioia e gratitudine di ciò che mi hai permesso di ritrovare in e di me stessa con te.. Cara Neve, Tu quest'anno mi hai dimostrato che le magie di per se non esistono ; siamo noi che possiamo farle accadere, a patto però di essere pienamente noi stessi. Mi hai dato consapevolezze enormi, ma non farò l'errore di dare tutto per scontato, anzi; ogni giorno occorrerà ripartire da cose piccole ma concrete. Mi hai ricordato che senza la gioia e l'entusiasmo nell'affrontare il percorso non si va da nessuna parte; e che il percorso è più importante del risultato finale e che... occorre godersi ogni piccolo step appieno! Mi hai fatto capire che è costruendo con piccoli mattoni ma con tanta costanza che si diventa solidi; sugli sci ma anche senza..

Cara Neve, ho ancora così tanto da imparare da te
»
Ultimo aggiornamento: 17:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci