Morto sotto la slavina, bellunese a processo per omicidio colposo

Sabato 8 Dicembre 2018
Immagine di repertorio
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BELLUNO - Un bellunese a giudizio nel processo per la morte dell' imprenditore Paride Cariboni, 34 anni, della famiglia di costruttori edili di Colico (Lecco). Lo ha deciso il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Sondrio che per la valanga che lo uccise il 13 febbraio 2016 sulla pista 'Canalone' di Madesimo (Sondrio) ha rinviato a giudizio, come chiesto dalla Procura di Sondrio, Marco Garbin, 59 anni, di Belluno, all'epoca della tragedia direttore tecnico della ski-area Valchiavenna e Gualtiero Colzada, 52 anni, di Novate Mezzola (Sondrio), soccorritore della stessa area sciabile.

L'accusa, per entrambi, è di omicidio colposo, in concorso con la stessa vittima.
Il turista lecchese, infatti, pur sciando fuori pista, in compagnia di due amici, fortunatamente rimasti illesi, non aveva utilizzato l'apparecchiatura di sicurezza Artva necessaria a garantire un immediato intervento da parte dei soccorritori. Il 34enne, all'improvviso, venne travolto da una slavina. Non era stato possibile salvarlo: secondo gli accertamenti medici era deceduto per asfissia. Troppo il tempo in cui era rimasto seppellito dalla neve. A parere del magistrato, che indagò, all'origine del drammatico incidente anche diversi errori umani, fra cui quello di sottovalutare lo stato della neve, dopo abbondanti precipitazioni e il mancato assestamento del manto nevoso, e l'inascoltato allarme lanciato dal bollettino nivometeo emesso dall'Arpa regionale della Lombardia, con sede a Bormio (Sondrio), che indicava in quella zona la possibilità elevata di distacco valanghe, pari al gradino 3 di una scala di cinque pioli. Il processo sarà celebrato a Palazzo di giustizia a Sondrio il prossimo mese di aprile.
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