«Le rette scolastiche? Le abbasso
se mi aiutate a tener pulito il paese»

Venerdì 27 Luglio 2018 di Valerio Bertolio
Bambini salgono su un pulmino per andare a scuola
I costi dei servizi forniti alle scuole aumentano. E i genitori chiedono all’Amministrazione di tornare sui suoi passi riducendo la tariffa per il trasporto scolastico (ora è di 10 euro al mese), che il Comune aveva introdotto con l’approvazione del bilancio di previsione 2018, oppure riducendo la spesa per la mensa dell’asilo. Il sindaco, di tutta risposta: dice: «Io sono disposta a ridurre i costi - lievitati per una riduzione di trasferimenti statali - se voi mi date una mano a mantenere il territorio pulito, con sfalci e giornate ecologiche».
 L’assessore al bilancio e al sociale Corinna Largo, in un incontro con le famiglie, ha ripercorso i motivi della scelta legati alla non facile decisione dello scuolabus a pagamento, dettata dalla riduzione nel 2018 delle entrate di ben 160mila euro, tale da mettere in crisi di molto il bilancio in pareggio. L’Amministrazione ha dovuto reagire con scelte drastiche come la compartecipazione al pagamento di servizi da parte dell’utenza, in questo caso genitori, e l’estinzione anticipata di mutui per una riduzione degli interessi futuri. L’assessore ha spiegato che il trasporto e la mensa sono servizi così detti a “domanda individuale” e che secondo la legge chi li richiede dovrebbe pagarli. «È vero - sostiene l’Amministrazione - che in una situazione di risorse finanziarie comunali sufficienti si può dare corso a una politica di assistenza mediante la gratuità di questi servizi. Ma l’analisi di verifica del bilancio, allo stato attuale, non è risultata confortante per sostenere quanto richiesto dai genitori degli alunni. Non ci sono entrate fiscali sufficienti e non ci sono trasferimenti da parte dello Stato che permettano di soddisfare le richieste. C’è un aumento della spesa nella maggior parte dei casi dovuta ad adempimenti obbligatori». L’Amministrazione si è detta concorde nel cercare delle formule nel caso ci sia qualche entrata non prevista che lo permetta. Ma la stessa giunta lancia una sfida chiamando i genitori a farsi parte attiva con il Comune con un patto di reciprocità: i genitori potranno organizzarsi e coordinarsi con i servizi comunali per svolgere servizi di pubblica utilità che riducano concretamente le spese di bilancio. Il conseguente risparmio sarà utilizzato per ridurre le contribuzioni al servizio di trasporto e mensa. È una novità assoluta quanto proposto: i cittadini si rendono parte attiva a vantaggio dei più deboli». «In altre parole - ha sottolineato il sindaco Ornella Noventa - si tratta dell’attivazione di forme di welfare generativo, che va oltre la concezione dell’erogazione di aiuti chiamando direttamente in causa gli aiutati, misurandone il concorso al risultato grazie all’apporto personale. Il Comune ha già delle idee come ad esempio lo sfalcio di aree verdi comunali e parchi gioco». L’idea è stata messa sul tavolo: il fine è quello di cercare delle soluzioni per permettere la riduzione della spesa per le famiglie senza indebolire il bilancio corrente che non può essere chiuso in perdita o in calo per i servizi minimi essenziali come lo sgombero neve, l’illuminazione, il riscaldamento e la luce nelle scuole».
Ultimo aggiornamento: 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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