Scoppio in stazione a Belluno: almeno 10 indagati

Giovedì 27 Settembre 2018 di Olivia Bonetti
Scoppio in stazione a Belluno: almeno 10 indagati
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BELLUNO - Saranno poco meno di una decina gli indagati per le lesioni colpose gravi causate dall'esplosione avvenuta lunedì pomeriggio nel cantiere sui binari della stazione. Uno scoppio che ha scosso la città e ha avuto come bilancio tre operai gravissimi. Ma il numero preciso dei nomi finiti sotto inchiesta non c'è ancora perché la Procura sta «aspettando di avere un quadro dei possibili indagabili». L'iscrizione nel registro degli indagati delle due ditte e di tutte le persone che potrebbero avere una responsabilità penale è un passaggio inevitabile in questo momento, proprio a garanzia di tutti. Infatti la Procura sta per nominare i consulenti che analizzeranno lo scoppio e è indispensabile mettere nelle condizioni anche gli indagati di avere un proprio consulente. 
 
IL PROCURATORE«Si procederà ora con una consulenza tecnica - ha spiegato ieri il procuratore Paolo Luca - sia tecnico-dinamica, sia sul macchinario, ma anche con esperti di detonazione e esplosioni. In questo momento c'è una grande attività di studio delle carte per avere il quadro degli indagabili. Oltre alle persone fisiche, potrebbero risponderne in modo autonomo anche le società, qualora ci sia stato un interesse o vantaggio, ad esempio con determinate misure per risparmiare sui costi». 
MACCHINARIO VECCHIOIl macchinario che è scoppiato nella parte del cofano-motore è di proprietà della Segeco di Mestre e era il più vecchio che c'era in cantiere. Sembra che, al momento dell'esplosione, gli operai stessero cercando di ripararlo. La Segeco potrebbe finire quindi nei guai, come l'altra ditta coinvolta, la subappaltatrice Secoma (società per cui lavorava il brasiliano Bruno Da Silva Bueno, 31enne di Treviso). Potrebbe invece salvarsi il committente Reti ferroviarie italiane. «La posizione di Rfi - ha conferma il procuratore - potrebbe essere più defilata se ha eseguito i controlli periodici».
I LAVORIIl cantiere dei lavori per la sostituzione dei binari per l'elettrificazione è fermo, al momento. L'area dello scoppio è sotto sequestro e lì dovranno operare i consulenti. «Sicuramente ci saranno accertamenti sul posto - ha detto il procuratore Luca - e anche martedì ci sono stati nuovi sopralluoghi. L'obiettivo comunque è quello di fare più in fretta possibile, anche perché possono cambiare le condizioni atmosferiche». Sul posto è rimasto il cartello del cantiere: «Lavori di realizzazione dei nuovi Prg armamento delle stazioni di Montebelluna e Vittorio Veneto, nonché attività propedeutiche e complementari per l'adeguamento delle infrastrutture. Elettrificazione del Bacino veneto, fase uno». Il committente è l'ingegnere Giuseppe Romeo e il responsabile dei lavori è Patric Marini. Il coordinatore della sicurezza è l'ingegnere Luca Barro e il responsabile tecnico di cantiere il geometra Alberto Abis. Ci sono poi i nomi dell'ingegnere Luca Ceroni e Massimiliano Marchesan, responsabile lavoratori. 
I FERITISembrano lentamente migliorare le condizioni dei tre feriti, ma sono ancora tutti e tre in prognosi riservata.

Bruno Da Silva Bueno, Natalino Paschetto e Valentino Martina. Questi ultimi due dipendenti della Segeco: uno di loro aveva già avuto un infortunio in precedenza e perso le dita di una mano.

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