Non solo uno scambio di provette del sangue tra due pazienti con lo stesso cognome, culminato con il decesso di Alberto Giacobbi, 76 anni, di Pieve di Cadore, ma anche uno scambio di cognomi tra medici che sono finiti a processo per il conseguente omicidio colposo. Uno sarebbe rimasto fuori dal processo, mentre al suo posto è finita la reumatologa Roberta Da Re, 53 anni di Vittorio Veneto (Treviso), alla sbarra con Daniele De Vido, 51 anni, diabetologo di Venezia, Paolo Nai Fovino, 62 anni, endocrinologo di Brescia e Federica Vascellari, 61, internista di Calalzo di Cadore.
L'ERRORE
Tutta colpa di una firma che sarebbe stata mal interpretata dal dirigente dell'Uls 1 in sede di indagini. Lo scarabocchio estrapolato dal diario clinico sarebbe stato simile, perché simile è il cognome, a quello della Da Re, ma non era il suo. La difesa, affidata all'avvocato Simona Ianese del foro di Belluno, lo ha fatto presente per due volte: in sede di udienza preliminare e nella prima udienza dibattimentale di giovedì. Entrambe le istanze di proscioglimento, accompagnate da una relazione che certificava come la Da Re avesse visto solo una volta Giacobbi e di come in un periodo in cui viene chiamata in causa sarebbe stata anche in ferie, sono state rigettate...
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