Giovani e donne, diritti negati
Alcune Regole ora dicono basta

Venerdì 13 Maggio 2016 di Marco Dibona
La casa delle Regole
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CORTINA - L'apertura delle Regole d'Ampezzo alle donne, con il riconoscimento della stessa dignità, diritti e doveri degli uomini, partirà dal basso. Così accadrà per i giovani, sinora in secondo piano, rispetto ai vecchi pater familias, discendenti dei primi abitatori della vallata. Un mese fa suscitò scalpore la mancata approvazione di alcune modifiche al «laudo», lo statuto della Comunanza, che unisce le undici Regole d'Ampezzo in una unica istituzione. Nella annuale assemblea generale, i favorevoli ad aprire le porte alle donne e ai giovani furono 416, il doppio dei 211 contrari, ma non bastò: l'istituto conservativo del laudo prevede, per modificarsi, la maggioranza qualificata dei due terzi.

Ora si stanno muovendo i «marighe», i capi di ognuna delle undici Regole: due «alte», per posizione geografica e antichità, nove «basse», di fondovalle e più recenti. Ieri c'è stata una prima assemblea, di Rumerlo, che si rifà alla zona alle pendici della Tofana, dove ci sono le piste da sci, che ospiteranno i Mondiali 2021. A maggioranza ha deciso di avviare un'analisi di aggiornamento e modifica del suo laudo. È un primo, piccolo passo, ma fondamentale per iniziare una riflessione sull'opportunità di cambiare statuti che sono immobili da decenni. Ha deciso di farlo in autonomia...


 
 

Ultimo aggiornamento: 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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