BELLUNO - Maik, 22 anni senegalese, da due è a Belluno. È uno dei migranti ospitati dalle cooperative che hanno accolto l’invito dell’associazione sportiva Tsks: «Venite a imparare il karate». Detto, fatto. E Maik non è il solo a frequentare quei corsi. «Aiuta a stare in forma e ad avere degli amici», in attesa magari di trovare un lavoro e dell’ottenimento dell’asilo politico. Qualcuno addirittura è già campione, come Abdousalam. Insomma: il karate, a Belluno, mette al tappeto l’intolleranza e la discriminazione.
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