Olimpiadi 2026: categorie produttive unite per la candidatura di Cortina

Martedì 10 Luglio 2018 di Marco Dibona
Olimpiadi 2026: categorie produttive unite per la candidatura di Cortina
CORTINA - Candidatura olimpica sotto la lente del Coni. Il Comitato Olimpico nazionale oggi avrebbe dovuto scegliere quale sarà la città che dovrà rappresentare la Penisola per i Giochi invernali a Cinque cerchi del 2026. Il Cio però ha concesso al Coni un mese di tempo per perfezionare le carte. Una proroga che potrebbe dare a Cortina e alle Dolomiti maggiori possibilità di vittoria. Il Coni potrebbe infatti così studiare meglio il dossier. Secondo indiscrezioni, infatti, una decisione presa oggi avrebbe favorito Milano.
 
IL SOSTEGNOC'è una squadra fortissima alle spalle del progetto di candidatura di Cortina d'Ampezzo e delle Dolomiti ai Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026: da ieri in questa formazione sono entrate le categorie economiche e le organizzazioni dei lavoratori del Veneto e il sistema confindustriale del Nord Est, a comprendere Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia Hanno inviato una lettera aperta al sottosegretario allo sport Giancarlo Giorgetti e a Giovanni Malagò presidente del Comitato olimpico nazionale, che nel consiglio di oggi dovrebbe scegliere la città da candidare, fra Cortina, Milano e Torino. A meno che la decisione non venga rimandata ancora, come si prospetta da più parti. 
LA SCELTA«Riteniamo che la scelta di individuare non un'area metropolitana, bensì un territorio montano, storicamente votato al turismo e agli sport invernali, possa rappresentare un forte messaggio di attenzione verso le Terre Alte, che vanno riportate al centro delle politiche di sviluppo dell'Italia e dell'Europa», scrivono i numerosi firmatari. «È importante la scelta strategica di puntare sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale, per dimostrare come sia concretamente possibile conciliare standard organizzativi elevati con il rispetto della delicata unicità di un territorio appartenente alla lista dei patrimoni dell'umanità. L'assegnazione dei Giochi a Cortina sarebbe volano non solo per le Dolomiti, ma per l'intera area alpina, sia nel turismo che nel manifatturiero, in coerenza con le politiche europee di sviluppo e recupero economico e sociale della montagna».
L'OPPORTUNITÀ«Con le Olimpiadi avremo l'opportunità di ricostruire, riavviare e riqualificare un territorio che già è un bacino naturale per gli sporti invernali, capace quindi di mettere in valore questo investimento per molti anni a venire». I quindici firmatari ricordano che le Dolomiti ogni anno ospitano competizioni mondiali nella maggior parte delle discipline olimpiche invernali: è un grande vantaggio, che rende unica questa candidatura, per offrire agli atleti, ai media di tutto il mondo, alle imprese e agli sponsor un contesto naturale esclusivo e quel saper fare in termini di preparazione organizzativa e di accoglienza, che solo la montagna e la neve possono offrire. Immancabile il riferimento ai prossimi Mondiali di sci alpino Cortina 2021. «È venuto il momento di guardare con attenzione ad un territorio che non soltanto contribuisce da sempre alla crescita del Paese ma che ha più volte, dimostrato capacità organizzativa e imprenditoriale straordinarie. Ci aspettiamo questa attenzione dalla politica, perché riteniamo di avere le carte in regola per meritarla». Seguono le firme: Confindustria Matteo Zoppas; Confartigianato Agostino Bonomo; Confcommercio Massimo Zanon; Confesercenti Cristina Giussani; UnionCamere Mario Pozza; Confindustria Turismo Antonello de' Medici; Assitai Angelo Macola; Ance Giovanni Salmistrari; Cna Alessandro Conte; Confcooperative Ugo Campagnaro; Confagricoltura Lodovico Giustiniani; Coldiretti Martino Cerantola; Unicarve Fabiano Barbisan; Cisl Gianfranco Refosco; Uil Gerardo Colamarco. Una lettera analoga è stata sottoscritta dagli imprenditori del Friuli Venezia Giulia. 
LE PERPLESSITÀSulla celerità della decisione del consiglio Coni, che si sarebbe dovuto riunire oggi, aveva espresso tutte le sue perplessità Giuseppe Sala, sindaco di Milano: «Non sono affatto ottimista sul fatto che prenderà una decisione veloce, temo che si andrà a finire a settembre. È una mia impressione, spero di sbagliare, ma temo un po' l'impasse tra il Coni e il governo. Invece una decisione servirebbe, perché fare un buon dossier richiede alcuni mesi, visto che va consegnato a febbraio». Da Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, un ammonimento: «Dico che la politica deve stare fuori dalle Olimpiadi. La nostra candidatura è la migliore, sotto tutti i punti di vista. Visto che il Coni si è riservato qualche giorno in più per decidere, faccia un supplemento di confronto con le varie realtà territoriali che si sono candidate. Al contrario di Milano, che dovrà costruire ex novo molti impianti e infrastrutture necessari per i Giochi, o di Cortina, che dovrà sicuramente adeguare le vie di accesso al traffico olimpico, noi abbiamo già tutto». 
Marco Dibona 
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